Lo studio di fattibilità per una diga potrebbe essere allargato all'intera provincia di Imperia? È questo uno dei temi caldi su cui si muove il tavolo di confronto avviato dai sindaci della Valle Argentina con Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità di Bacino dell'Appennino Settentrionale, Rivieracqua, Regione Liguria, ATO idrico.
Da un lato ci sono i sindaci di Taggia, Badalucco, Montalto Carpasio, Molini di Triora e Triora che dicono 'No' alla grande diga e 'Sì' ai piccoli invasi di massimo 15 metri. Dall'altra parte c'è il Ministero intenzionato a portare avanti il finanziamento da 600mila euro (+200mila euro di Rivieracqua) per contrastare la crisi idrica, ponendo come soluzione uno studio di fattibilità per una diga di ameno 50 metri in valle Argentina, a Glori.
Spostare la questione diga in ambito provinciale
Tra le varie opzioni al tavolo si è parlato anche della possibilità di sondare la fattibilità dell'opera su una qualsiasi delle altre vallate della provincia di Imperia. Se passasse questa linea appare chiaro che il tavolo di confronto di Taggia diventerebbe superfluo e la questione dovrebbe essere allargata anche ai tanti altri comuni della provincia imperiese per vedere se ci sia qualcuno favorevole ad ospitare l'opera sul proprio territorio. Un'opzione non così remota.
Le posizioni di sindaci della Valle Argentina e del Ministero sembrano distanti e difficili da conciliare. Il terreno di incontro dovrebbe essere la bozza di accordo di programma che verrà scritta in questi giorni e sottoposta dai sindaci della valle ai tecnici degli enti interessati. A quel punto bisognerà attendere le risposte con eventuali correttivi, ulteriormente da valutare.
Badalucco, un moderno Davide contro Golia
Se si procederà all'accordo e si tratta di un se molto grande, bisognerà vedere quale sarà la posizione di Badalucco. Il paese rischia di perdere il fiume. Il Comune ha pagato uno studio legale di Genova per fare ricorso contro il finanziamento del Ministero con l'intenzione di bloccare tutte le risorse stanziate da Roma. L'amministrazione comunale del sindaco Matteo Orengo assume un ruolo da protagonista in questa vicenda, dovrà decidere cosa fare: digerire un boccone amaro, nella speranza che prevalga la linea degli invasi a costo di andare contro a parte della popolazione, oppure, non accettare alcun accordo, procedere lo stesso con il ricorso, da soli, senza l'appoggio del resto della vallata, nel tentativo di bloccare il finanziamento. Un moderno Davide contro Golia.