Attualità - 18 luglio 2023, 14:41

Aglio Vessalico star della festa di MareCultura (Foto)

Protagonista degli show cooking, al centro dei laboratori e presente in moltissime preparazioni realizzate dagli artigiani presenti alla manifestazione promossa da Cna Imperia

Aglio Vessalico star della festa di MareCultura (Foto)

“MareCultura”, la festa promossa da CNA a Portovecchio di Sanremo, ha messo in vetrina il meglio delle produzioni artigiane del territorio, e fra queste un ruolo di grande protagonista lo ha avuto l’Aglio di Vessalico.

Ingrediente degli show cooking degli chef Roberto Verta e Paola Chiolini, star dei laboratori e presente in moltissime preparazioni realizzate dagli artigiani presenti alla festa come l’aglio nero di Vessalico dell’Azienda Maffone Osvaldo, i prodotti della Cooperativa Alta Valle Arroscia e le specialità dell’Azienda Agr. Martini Nino e delle ricette della Canestra di Badalucco dello chef Danilo Rebaudo. Seguito con molta attenzione l’incontro condotto dal giornalista enogastronomo Roberto Pisani sulle caratteristiche dell’aglio di Vessalico con la preziosa partecipazione del dott. Claudio Battaglia (Presidente LILT) e Flavio Manfredi (Segretario Consorzio tutela e valorizzazione Aglio Vessalico).

Nino Martini con il suo stand e la presenza alle diverse attività delle kermesse, ha contribuito a far conoscere a turisti, italiani e stranieri questa grande eccellenza dell’agricoltura del territorio. un ortaggio molto antico che si coltiva in undici comuni della Valle Arroscia. La sua coltivazione è completamente manuale e biologica e la sua caratteristica è il confezionamento nelle tradizionali “reste”, trecce fatte con diversi bulbi.  Un aglio con un aroma delicato e con un'ottima conservabilità. Non ci sono piatti della gastronomia locale che non comprendano questo ingrediente a partire dall’Ajé, una crema con olio extravergine di oliva e aglio schiacciato nel mortaio, che si può gustare su crostini di pane abbrustolito. Un aglio particolarmente adatto per la produzione del pesto, riconosciuto come presidio Slow Food, e che ora punta al riconoscimento del marchio IGP. Un marchio che consentirà di tutelare e valorizzare ulteriormente questo prodotto.

 

Claudio Porchia

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