Sono solo 11 i Comuni Amici del Turismo Verde in provincia di Imperia. Queste realtà hanno accolto l'iniziativa della Confederazione Italia Agricoltori, introducendo una tariffa ad hoc della Tari per gli agriturismi.
Tranne Imperia gli altri comuni più grandi, non pervenuti
Eccezion fatta per Imperia, mancano all'appello tutti i comuni più importanti della costa, come: Sanremo, Taggia (dove peraltro si è svolta la cerimonia, presso l'enoturismo Terre del Moscatello), Ventimiglia, Bordighera. Tra gli aderenti la zona costiera oltre al capoluogo è rappresentata da Riva Ligure e San Lorenzo al Mare. Più sensibilità è arrivata invece dall'entroterra con: Airole, Castellaro, Ceriana, Dolcedo, Isolabona, Lucinasco, Mendatica e Terzorio.
Il 36% degli agriturismi della Liguria è in provincia di Imperia
Questa agevolazione che incide poco sui bilanci comunali potrebbe avere un riflesso significativo per i 245 agriturismi della provincia di Imperia, il 36% della Liguria. Per comprendere la situazione della riviera dei fiori quando si parla di agriturismi pensiamo che: 169 strutture operano nell’entroterra a fronte di 76 che operano sulla costa; 134 imprese hanno come titolare un imprenditore di genere maschile e 111 (il 45%) uno di genere femminile.
L'intervista Mariangela Cattaneo
Un giusto attestato di merito
"Quando si parla a vario titolo di turismo nella nostra provincia si sottovaluta il peso dell’agriturismo e si rimane ancorati a schemi che andavano bene venti/trenta anni fa – sottolinea Mariangela Cattaneo, presidente di Cia Imperia -. Anche perché, se vogliamo, l’impresa agrituristica è l’unica che sa mettere assieme i due settori economici più importanti della nostra provincia, il turismo e l’agricoltura, oltre, come dicevamo, a contrastare lo spopolamento delle aree interne. Con questa iniziativa riconosciamo ai comuni partecipanti un piccolo ma giusto attestato di merito che li qualifica come 'Comune amico del Turismo Verde'. Un grazie per aver accolto le nostre richieste in tema di tariffazione della TARI”.
Che cosa cambia?
In questi 11 Comuni, sui 66 della provincia di Imperia, nel regolamento della Tassa Rifiuti viene applicata una tariffa ad hoc per le imprese agrituristiche. Di riflesso l'ente le distingue da alberghi e ristoranti, riconoscendo così le peculiarità di una attività che, per legge, deve offrire i prodotti dell’azienda agricola (freschi e quindi non confezionati), che ha un numero massimo (rapportato alle giornate lavorative nell’azienda agricola) di coperti e di posti letto all’anno e che riutilizza l’organico per ammendante o per mangime per gli animali.
Sono 55 i comuni non aderenti
“È un segnale significativo di attenzione da parte di queste amministrazioni che peraltro hanno recepito una chiara pronuncia del Consiglio di Stato, intervenuto sulla questione in termini che non lasciano dubbi all’interpretazione – conferma Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria - Purtroppo gli altri 55 Comuni della provincia non hanno ancora recepito questa pronuncia ma confidiamo che lo facciano nei prossimi mesi".
"Questo piccolo riconoscimento verrà consegnato anche nei prossimi anni ai Comuni amici ma anche alle altre amministrazioni o agli Enti, e sarà un’occasione per fare il punto sullo stato di salute del comparto e per sottolineare i problemi tutt’ora irrisolti. - aggiunge il Presidente regionale - E ce ne sono molti: parliamo dell’approvvigionamento idrico, della banda larga nelle aree interne, del tema dei trasporti pubblici, senza dimenticare che l’impresa agrituristica è principalmente un’impresa agricola e in quanto tale deve fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico, dell’aumento dei costi di produzione e così via. Noi ci impegneremo per far conoscere le istanze degli operatori a tutti i livelli sperando di avere degli interlocutori che se non riescono a garantire i risultati almeno riescano a garantire l’impegno all’ascolto".