Politica - 03 luglio 2023, 16:45

Punto nascite a Sanremo o Imperia: la maggioranza attacca "Parte dell'opposizione caduta nel ridicolo"

Duro affondo dei gruppi 'Sanremo al Centro' e 'Gruppo Civico' nei confronti dei colleghi di minoranza intervenuti ieri sull'argomento

Punto nascite a Sanremo o Imperia: la maggioranza attacca "Parte dell'opposizione caduta nel ridicolo"

“La decisione politica del Presidente Toti e di Regione Liguria di non riaprire nei termini stabiliti il punto nascita provinciale a Sanremo nonostante gli accordi ratificati, gli impegni presi in sedi istituzionali, le promesse fatte in numerose occasioni e i quasi 5 milioni di euro spesi nella sua completa ristrutturazione, lascia sconcertati”.

Sono le parole dei gruppi di maggioranza in comune a Sanremo, in relazione all’annoso problema del ‘punto nascite’ in disputa tra la città dei fiori e Imperia, anche alla luce dei diversi interventi che si sono succeduti ieri da parte dell’opposizione consiliare matuziana.

“Va ricordato ancora una volta – proseguono - che nel 2014 venne deliberato il nuovo assetto sanitario provinciale che vedeva nell’Ospedale di Sanremo il centro di riferimento dell’emergenza e nell’Ospedale di Imperia il centro dell’elezione. In quest’ottica di razionalizzazione dei reparti, resasi sempre più necessaria dal progressivo depauperamento delle risorse umane, Urologia passò a Imperia e Pediatria e Punto Nascite sarebbero dovute essere a Sanremo, polo dell’emergenza baricentrico rispetto alla provincia, successivamente chiuso per importanti lavori di ristrutturazione volti a farne un centro d’eccellenza. Da allora, come risaputo, si generò tuttavia una successione di pressioni politiche e di ingerenze nel processo tecnico avviato, battaglie campanilistiche e anacronistiche volte al mantenimento del reparto ad Imperia culminate nella retromarcia annunciata la scorsa settimana dall’assessore regionale Gratarola in Conferenza dei Sindaci”.

“Quello che sdegna la popolazione, più ancora delle promesse vane o dei ripetuti rinvii – vanno avanti - più dello sperpero di soldi pubblici o del depauperamento dei reparti ospedalieri, è come questa decisione politica sia stata così prioritaria da subordinare la sicurezza della cittadinanza e delle partorienti: la prospettiva di due mezzi punti nascita (‘uno per parti naturali e uno per parti a rischio’, ‘forse gestiti da specializzandi’, come dichiarato in Conferenza dei Sindaci) fa rabbrividire per gli scenari di sicurezza a cui si va incontro. Peraltro, come ha ricordato il Sindaco Biancheri proprio nell’ultima Conferenza dei Servizi, se la Regione e la Asl avessero la capacità di creare due punti nascita di eccellenza tra Sanremo e Imperia nessuno avrebbe niente da obiettare. Ma sappiamo purtroppo che la situazione reale indica scenari ben diversi: per usare le parole proferite dal direttore generale Asl1 Stucchi durante la riunione, “la situazione attualmente è grave già con un solo punto nascite”.

Su questo punto e sulla sicurezza delle persone ‘Sanremo al Centro’ e il ‘Gruppo Civico per Sanremo’ si dichiarano non disponibili ad alcun compromesso al ribasso e, pur auspicando ancora in un ripensamento della Regione, si preparano alla battaglia in tutte le forme e le sedi più opportune, al fianco di migliaia di cittadini stanchi di assistere al continuo impoverimento dei servizi sanitari nel ponente ligure: “Di fronte a questo scenario Sanremo avrebbe però meritato una reazione unitaria e contraria di tutto il Consiglio comunale. Dobbiamo invece constatare che, benché le principali forze di opposizione abbiano manifestato forte contrarietà al Piano sociosanitario della Regione di cui sono alleati politici, altre sono cadute nel ridicolo cercando di darne colpa al Sindaco Biancheri. Quando un tema molto serio, che non dovrebbe avere alcuna contrapposizione politica, finisce per essere volgarmente strumentalizzato per fini elettorali, si assiste a comunicati stampa come quelli firmati dai consiglieri Baggioli, Artioli e Correnti. Se c’è chi non ha potere politico casomai sono quei partitini che pur facendo parte del governo regionale che ha proposto questo piano sanitario, fanno la voce grossa solo tramite comunicati stampa”.

Redazione

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