"L’utilizzo della galleria ex-ferroviaria di Capo Berta era già stato previsto e progettato 5 anni or sono da Rifondazione Comunista".
Lo ricordano dal partito parlando del progetto metroleggera che avrebbe collegato Imperia a Diano Marina. L'idea era stata presentata alle precedenti elezioni comunali imperiesi, "...un progetto dettagliato, ovviamente non esecutivo, del riutilizzo dell’ex sedime ferroviario fra Diano Marina e Imperia. Il Progetto, che denominammo “MetroImperia” rientrava in una coordinata revisione di tutta la mobilità imperiese, elaborata anche con il contributo del compianto architetto Semeria, e prevedeva parcheggi periferici, una serie di direttive “verticali” con ciclabili e navette lungo i corsi d’ acqua (Torrente Cervo, Torrente S. Pietro, Torrente Impero, Torrente Caramagna, Torrente Prino), ed una direttiva “orizzontale” est-ovest che utilizzava l’ex tracciato ferroviario" - ricordano da Rifondazione.
"Il nostro progetto prevedeva una metropolitana leggera (frequente ma con limitata portata) che in circa 25 minuti collegava Diano Marina (zona Sant’Anna) con Imperia (Prino) effettuando 19 fermate presso tutti i luoghi d’ interesse pubblico, lavorativo e turistico, come è possibile leggere sulla nostra immagine. - aggiungono - Si è deciso invece di utilizzare comunque l’ex sedime ferroviario per la ciclabile, anziché svilupparla lungo il mare, risolvendo così la criticità del tratto fra l’istituto di Igiene e via Boine, ma costringendola a percorrere lunghe gallerie e tratti di periferia urbana. Ora, lodevolmente, le amministrazioni di Diano e di Imperia recuperano il nostro progetto almeno nel tratto più ovvio - fra Diano Marina ed Oneglia - quello in grado di alleggerire Capo Berta e di ridurne il tempo di percorrenza. Presentammo ufficialmente il nostro progetto ai cittadini di Imperia che, manco a dirlo, non ci premiarono, ed anche al Sindaco Chiappori di concerto con quello della ciclabile in Diano Marina lungo il mare, che lo accolse con molto interesse".
"Sarebbe stata una prova di stile ricordarlo, non fosse altro per sottolineare la capacità di iniziativa e lo spirito civico del nostro partito. Rifondazione non reclama diritti d’ autore né brevetti: in questo ci affratelliamo a Sabin, che regalò all’ umanità il vaccino contro la Poliomielite, piuttosto che alle grandi industrie che coi brevetti speculano sulle malattie. Certo una metroleggera non ha il valore di una cura sanitaria, ma è una questione di metodo. E di stile" - concludono da Rifondazione.