Era prevista oggi la decisione della prima sezione Tar della Liguria, sulla sospensione dell'appalto da 426mila euro, bandito dalla Regione Liguria, relativo ai lavori di ristrutturazione, adeguamento normativo e potenziamento dei locali del centro per l'impiego di via Martiri della Libertà, a Sanremo.
Ma la Regione, come riporta oggi il Secolo XiX, ha revocato l’aggiudicazione alla stessa Edilcantieri Costruzioni. L'appalto, lo ricordiamo, era stato assegnato alla Edilcantieri il cui legale rappresentante è Vincenzo Speranza, finito il 30 maggio scorso prima in carcere e poi ai domiciliari per le presunte tangenti all'ex sindaco di Aurigo, ed ex consigliere provinciale, Lugino Dellerba.
Il 23 giugno scorso la Regione Liguria ha bandito l'appalto e il 4 luglio sono partite le lettere di invito alle ditte che potevano partecipare entro la fine del mese. In totale sono state 37 le ditte che hanno ricevuto l'invito, ma solo in tre hanno presentato un'offerta ossia la Edilcantieri, la Edilfera Srl e Marco Zanotto Srl. Con la presentazione di un'offerta di poco più di 386mila euro l'appalto è stato aggiudicato dalla Edilcantieri.
La Edilfera, rappresentata dai legali Alessandro Gallese e Simone Massacano, dopo l'esclusione si è rivolta al Tar che ad ottobre gli ha dato ragione. Il ricorso si muoveva su due principali argomenti ossia che non è stato rappresentato correttamente alla stazione appaltante, ossia alla Regione Liguria, che Speranza è rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria - anche se attualmente nelle fase delle indagini preliminari - inerente reati contro la pubblica amministrazione ossia corruzione e frode nelle pubbliche forniture - e che il procuratore speciale non abbia dichiarato, così come prevede la legge, tale circostanza.
I giudici non mancano di 'bacchettare' la Regione Liguria anche perchè la vicenda Speranza-Dellerba è nota da mesi e infatti: "Una volta che l’amministrazione sia comunque venuta aliunde a conoscenza della pendenza di un procedimento penale per gravi fatti potenzialmente incidenti sulla affidabilità dell’operatore, è riportato nell'ordinanza, il vaglio in concreto sulla rilevanza dei fatti sottesi alla vicenda penale ai fini dell’esclusione dell’operatore è possibile e addirittura doveroso 'in qualunque momento della procedura' previa acquisizione - con la collaborazione dell’interessato o (..) mediante richiesta al pubblico ministero - dell’ordinanza di custodia cautelare e adeguato contraddittorio". In buona sostanza bastava che la Regione chiedesse delucidazioni alla ditta stessa o direttamente alla Procura di Imperia.