Sporcizia, rifiuti e vestiti abbandonati. Non è cambiata la situazione di degrado nella zona sottostante il cavalcavia di San Secondo a Ventimiglia dopo l’ultimo sgombero messo in atto dalle forze dell’ordine nei confronti dei migranti che solitamente sostano in quella zona prima di tentare di oltrepassare il confine. Lo segnala il Comitato di Quartiere di San Secondo che, stufo della situazione, chiede un intervento definitivo.
Una condizione che dura ormai dal 2020. “I migranti sono un problema grosso da dover affrontare con cognizione di causa. E’ una situazione che dura dal 2020 dopo che hanno chiuso il centro d’accoglienza“ - sottolinea il presidente del Comitato di Quartiere di San Secondo Pippo Russo - “E’ dal luglio del 2020 che ogni giorno arrivano migranti sotto il cavalcavia, dove hanno creato un accampamento. Innanzitutto è molto pericoloso per loro perché in pratica vivono vicino ai binari dove giornalmente transitano i treni e inoltre la stazione è uno dei biglietti da visita della città, in queste condizioni non facciamo una bella figura soprattutto nei confronti dei turisti che arrivano in treno e decidono di soggiornare a Ventimiglia”.
Una circostanza che può diventare anche pericolosa. “Le persone che vivono vicine ai binari accendono fuochi, oltre a lasciare una quantità infinita di rifiuti. Sotto il cavalcavia è infatti nata una discarica. E’ una situazione che non fa piacere ai residenti. Abbiamo segnalato più volte questa situazione alle forze dell’ordine e al Comune ma nulla è cambiato” - fa sapere Russo - “Visto che ci hanno risposto che non si poteva fare nulla riguardo alla presenza dei migranti in questa zona abbiamo chiesto all’Asl se si poteva fare qualcosa almeno per quanto riguarda l’igiene e così abbiamo scoperto che l’unico tema sul quale potevamo puntare era proprio quello igienico-sanitario. Come comitato di quartiere abbiamo chiamato e poi scritto una lettera all’Asl il 27 agosto dell’anno scorso e il 9 settembre dello stesso anno l’Asl ha scritto una lettera al Comune, a noi e alla polizia locale nella quale chiedeva quali provvedimenti erano stati presi per quanto riguarda la situazione igienico-sanitaria. Ai primi di ottobre due squadre delle ferrovie hanno fatto un lavoro immane raccogliendo tutti i rifiuti presenti sui binari, che erano diventati una discarica. La stessa situazione appare a Santa Marta, che si trova vicino alla Caritas. Vi sono rifiuti e topi grandi come castori proprio davanti alla scuola. Ogni tot di giorni dobbiamo scrivere alla ditta Teknoservice per farli venire, abbiamo parlato anche con la Polfer e la Caritas ma la situazione non cambia mai. Siamo disperati“.
Lo stato di degrado si estende in tutto il quartiere. “Il nostro quartiere si estende dal cavalcavia a Santa Marta, che sono i due punti dolenti della situazione” - dice Russo - “Eravamo dispiaciuti perché da una parte non avevamo referenti in comune da poter avvisare, come sindaco o assessori, ma ora, a breve, inizierà una campagna elettorale che per lo meno ci permetterà di mettere sul tavolo un problema sul quale pretendiamo una risposta seria preferibilmente per iscritto. Sono tre anni che faccio le stesse lettere sui migranti e sul mancato rispetto del limite di velocità sulla strada, tutta sconnessa, a San Secondo, visto che non asfaltano mai. Hanno sempre trovato scuse, anche in passato. C’è sempre qualche intoppo o scusa. Poi il covid ovviamente ha rallentato tutto“.
“In una casa sopra alla ferrovia hanno tentato di entrare diverse volte, forzando la porta” - rivela preoccupato il presidente del Comitato di Quartiere di San Secondo che desidera un intervento definitivo - “Il 2023 per noi sarà molto importante perché vorremmo che questa storia si risolvesse. Ci sarà inoltre la campagna elettorale, dobbiamo uscire dal vago e perciò noi non supporteremo quei partiti che non si impegneranno per iscritto e in maniera concreta a risolvere i problemi: in primo luogo la gestione del fenomeno migratorio e, in secondo luogo, la strada di scorrimento, che partirà dal teatro romano e arriverà in via Scalo Merci, da dove chi vorrà potrà attraversare Ventimiglia senza passare dal centro perché passerà da San Secondo, che praticamente diverrà un surrogato di tangenziale nord. Già ora, al mattino, quando vengono portati a scuola i bambini e, alla sera, quando rientrano i frontalieri vi è tanto traffico. Le auto corrono, non rispettano i 30 all’ora, e per i pedoni è molto pericoloso. Hanno cercato di controllare un po’ il territorio mettendo un autovelox con un massimo di 50 all’ora ma non è bastato".
Gli abitanti del quartiere, oltre che per i migranti, sono preoccupati anche per il possibile progetto di una strada di scorrimento in quella zona e per la mancanza di rispetto dei limiti di velocità. "San Secondo è sempre stato un quartiere sonnacchioso anche perché è un po’ isolato dal mondo e negli anni passati, trenta o quarant'anni fa, a San Secondo non ci veniva praticamente nessuno, per questo motivo era un po’ una zona franca e ancora adesso continua questa fama. Sappiamo che la polizia locale è sotto organico ma chiediamo e speriamo che possa venire a controllare la situazione almeno una volta a settimana. Non vogliamo che capiti qualche incidente grave prima che si faccia qualcosa, già si sono verificati due brutti incidenti quest’anno" - dichiara Russo - "Chi abita a San Secondo ormai sa quali sono i punti più pericolosi della via ma chi ci passa ogni tanto non li conosce e molte volte si è sfiorato un incidente grave o un frontale. Non è vero che qui non succede mai nulla. Capiamo che anche la scarsità dei mezzi della polizia locale possa impedirgli di essere ovunque in città ma è necessario che ogni tanto vengano anche qui. E’ una situazione che rimarrà per anni finché non costruiranno un’Aurelia bis”.
Il Comitato di Quartiere di San Secondo spera che nel 2023 si possa giungere ad una soluzione permanente. “Abbiamo capito che è inutile segnalare l’erba che tappa i tombini in via degli Ulivi o le erbacce che non vengono pulite in via Bandette e così di queste cose ce ne occupiamo noi, visto che non abbiamo mai ricevuto risposta dal comune, perciò dove arriviamo ci rimbocchiamo le maniche. Noi desideriamo degli interventi significativi e invece abbiamo solo avuto cinque magnolie” - afferma - “La nostra azione è servita a creare una certa sensibilità, hanno infatti iniziato a contattarci pure i politici. Il 4 gennaio, per esempio, avremo un incontro con il partito democratico. Giovedì, invece, vi sarà un incontro tra i membri del comitato anche per scambiarci gli auguri per l’anno nuovo. Guarderemo avanti e cercheremo sempre di lottare”.