- 02 novembre 2022, 08:31

Vallecrosia: rimozione degli alberi in via Don Bosco, lettera aperta dei residenti "Sospendete i lavori!"

“Chiediamo la modifica del progetto in questa particolare zona che erroneamente viene descritta come ‘degradata’ ma che è, al contrario, una delle più verdi, accoglienti e vivibili della città, proprio grazie al suo patrimonio vegetale”.

Vallecrosia: rimozione degli alberi in via Don Bosco, lettera aperta dei residenti "Sospendete i lavori!"

Alcuni residenti e abitanti della zona di via Don Bosco a Vallecrosia, ci hanno scritto con l’amarezza e lo sconforto per l'abbattimento di almeno una ventina di oleandri ed aranci piantati oltre cinquant’anni or sono.

Per loro c’è la grandissima preoccupazione per l'intenzione di proseguire la desertificazione di tutta la via: “Il progetto che ha l'ardire di definirsi di ‘riqualificazione’ prevede l'abbattimento del viale alberato, su entrambi i lati. Stiamo parlando di quasi un'altra cinquantina di alberi pluridecennali. Un intero ‘bosco’. Non solo, è già stata manifestata l'intenzione di proseguire i lavori iniziati nell'ultimo tratto della via, dove si paventa lo sradicamento anche dei suoi maestosi tigli. Tutto questo denota una totale insensibilità nei confronti di un patrimonio arboreo che andrebbe invece protetto e salvaguardato e che al momento connota ancora, nonostante lo sfregio iniziato lo scorso 13 ottobre, l'unica via fittamente alberata della cittadina di Vallecrosia, già deturpata da uno sviluppo edilizio selvaggio”.

Secondi i firmatari della lettera l’iniziativa è deplorevole e viene giustificata con l'esecuzione di un breve tratto di pista ciclabile: “I benefici in termini ambientali – proseguono - saranno completamente vanificati dall'abbattimento degli alberi che finora hanno contribuito a migliorare la qualità dell'aria, ad ombreggiare, ad offrire riparo alle specie volatili. È infatti in completo disaccordo con le più attuali raccomandazioni a favore della salvaguardia e dell'incremento del verde cittadino per attenuare gli effetti della crisi climatica nelle cementificate zone urbane e in contrasto anche con gli articoli 9 e 41 della Costituzione Italiana, che dall'11 febbraio di quest'anno sono stati arricchiti da un'attenzione particolare all'ambiente, a vantaggio delle future generazioni. In tre mesi il progetto finanziato dalla Regione avrà distrutto il verde che è cresciuto nel tempo di una vita umana e che è l'orgoglio degli abitanti del quartiere, che l'hanno sempre amato”.

I firmatari (sotto) chiedono pertanto l'immediata sospensione dei lavori già iniziati, la ripiantumazione della fila di oleandri ed aranci ormai abbattuti: “Chiediamo la modifica del progetto in questa particolare zona che erroneamente viene descritta come ‘degradata’ ma che è, al contrario, una delle più verdi, accoglienti e vivibili della città, proprio grazie al suo patrimonio vegetale”.

Questi i firmatari della lettera apera: Luciana Lamberti, Maurizio Vichi, Alba Vichi, Emilio Vichi, Rudy Valfiorito (LIPU), Giorgio Loreti (ANPI), Corrado Ramella (Associazione Amici di Francesco Biamonti), Ines Orrigo, Maria Rossetto, Gian Paolo Lanteri, Fiorella Marchetti, Marco Palmero, Biancamaria Aprosio, Barbara Malcotti, Michele Mazzilli, Mary Del Barba, Roberto Esposito, Annamaria Amalberti, Giacomo Pallanca, Carla Guglielmi, Remigio Amalberti, Edoardo Pallanca, Andrea Pallanca, Mario Molinari, Luca Anghinoni, Marinella Barozzi, Germana Montaldo, Lucio Collina, Graziella Conte, Giovanna Simonetta, Tiziana Brancato, Korobate El Mustapha, Luisella Carbone, Patrizia Sammartano, Elvio Romano, Miriam Gagino, Cristian Romano, Francesca Tagliaferro, Davide Vottero, Anna Marenco, Antonio Bacigalupi.

Carlo Alessi

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