Anche da Imperia arriva un appello forte e chiaro per tutelare la figura dell’arbitro. Gianluca Morelli, rappresentante della sezione AIA del capoluogo, dopo l'ultimo episodio del giovane direttore di gara picchiato a Catania nel campionato Allievi, condivide le parole espresse a riguardo nei giorni scorsi da Federico Ferrara, presidente della sezione di Savona, e invita tutto il movimento calcistico locale a riflettere.
“Purtroppo anche nella nostra provincia – spiega Morelli – continuano a registrarsi episodi di violenza verbale e, in alcuni casi, fisica. Nonostante gli sforzi delle istituzioni nazionali e le campagne di sensibilizzazione, il problema non è scomparso. Anzi, in alcuni contesti si sta radicalizzando”.
La situazione tocca in modo particolare i giovani arbitri, che si ritrovano a gestire partite complesse, non solo dal punto di vista tecnico. “Questi ragazzi – prosegue – scendono in campo con passione e senso di responsabilità, ma troppo spesso vengono derisi o aggrediti verbalmente da atleti, dirigenti e genitori. È qualcosa che non possiamo accettare”.
In collaborazione con il comitato regionale FIGC guidato da Giulio Ivaldi e con il presidente dell’Associazione Allenatori di Imperia, Alessandro Cassini, la sezione imperiese cerca da tempo di instaurare un dialogo costruttivo con le società. “L’obiettivo è avviare un confronto reale – sottolinea Morelli – ma ad oggi nessuna società della provincia si è detta disponibile ad affrontare il problema in modo concreto”.
A preoccupare è anche il futuro del movimento arbitrale. “Sempre meno giovani si avvicinano a questo ruolo, eppure è un’esperienza che arricchisce, sia sul piano sportivo che umano. È importante che tutti – dirigenti, tecnici, genitori – capiscano che il rispetto per la figura arbitrale è parte integrante della crescita di un ambiente sano”.
Morelli conclude con una riflessione che va oltre il rettangolo di gioco: “Il nostro compito, anche nel nostro piccolo, è trasmettere rispetto, disciplina e senso civico. Vogliamo continuare a formare arbitri, ma anche cittadini. E per farlo serve l’impegno di tutti”.