Ddl sicurezza e Canapa, Cia Agricoltori: "In Liguria a rischio oltre 200 lavoratori"

Il nuovo ddl sicurezza rischia di mandare in crisi un intero settore, quello della coltivazione della canapa. “Un settore in forte crescita, che anche nella nostra regione vede un significativo sviluppo con circa un centinaio di imprese, un volume di affari prossimo ai 2 milioni di euro e non meno di 200 addetti, soprattutto giovani agricoltori", dice preoccupata Cia Agricoltori Liguria.

“È imperativo che il Governo apra un tavolo di confronto, ascolti le voci degli imprenditori e riveda questo provvedimento disastroso, perché nessun cittadino, nessun imprenditore, nessuna famiglia italiana può accettare che la legalità venga trasformata in criminalità con un semplice decreto", aggiunge l'associazione Canapa Sativa.

 Con la nuova legge le infiorescenze di canapa anche sotto i limiti di legge italiani ed europei, saranno comunque considerate come uno stupefacente. "Un provvedimento miope, ideologico, in contrasto con la normativa europea, che rischia di fare un favore a chi vive nel malaffare -prosegue la Cia-. Uno strumento normativo inadeguato, che si usa in casi di urgenza e non per aggirare le evidenti contraddizioni del provvedimento complessivo, che pone aziende che hanno legittimamente investito, in una condizione 'fuori legge', mettendo a rischio investimenti e futuro lavorativo".

La Cia si rivolge al vicepresidente della Regione e assessore all'Agricoltura, Alessandro Piana, e a tutte le forze politiche: "Serve un'azione collettiva di pressione sul Governo a tutela delle aziende agricole liguri che operano nel settore -concludono-, affinché venga stralciata dal provvedimento la norma sulla cannabis e si riprenda il confronto in Parlamento, aderendo alle osservazioni sul DDL che ha avanzato il Quirinale”.