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Attualità | 08 aprile 2025, 12:55

Sicurezza sul lavoro: nel 2025 Liguria in 'zona rossa', ma nessun infortunio mortale in provincia di Imperia

Il bilancio elaborato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre

Sicurezza sul lavoro: nel 2025 Liguria in 'zona rossa', ma nessun infortunio mortale in provincia di Imperia

Liguria in ‘zona rossa’ per la sicurezza sul lavoro, nei primi due mesi dell’anno sono già stati 4 gli infortuni mortali. È il bilancio elaborato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che monitora l’andamento del fenomeno infortunistico nel Paese sulla base delle denunce INAIL.

A livello nazionale nel 2025 in Italia si contano già 138 decessi, con un aumento del 16 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Le regioni sul podio per insicurezza, con un'incidenza superiore 25 per cento rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 4,2 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Puglia, Liguria, Abruzzo e Calabria. Tra gennaio e febbraio 2025 sono stati 101 gli infortuni mortali in occasione di lavoro e 37 quelli in itinere. In Liguria sono stati 4 gli incidenti, il dato viene rapportato al numero degli occupati totali (633.899 secondo il report), con un indice di incidenza del 6,3 contro una media nazionale del 4,2 ogni milione di lavoratori. 

A livello provinciale, invece, Imperia si trova in 'zona bianca' con nessun morto sul lavoro nel 2025. La provincia più critica è Savona, al secondo posto nella classifica nazionale con due morti e un'incidenza di 18,9 morti ogni milione di occupati, un dato più alto viene riscontrato solo a Bolzano (19,2). Genova è in zona bianca con un morto sul lavoro nei primi due mesi del 2025 e un'incidenza pari a 2,9, infine La Spezia con una vittima e il 14° posto in Italia per incidenza (10,8).

L'Osservatorio traccia anche un identikit dei lavoratori più a rischio: l’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (7,7) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (7,1) seguita dalla fascia di lavoratori tra i 45 e i 54 anni (4,4). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (38 su un totale di 101). Un rischio maggiore è rilevato per i lavoratori stranieri, con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere più che doppio rispetto agli italiani. A fine febbraio le attività manifatturiere, i trasporti e il magazzinaggio sono i settori che hanno registrato il maggior numero di decessi in occasione di lavoro, seguono le costruzioni e il commercio.

Sara Balestra

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