15 maggio 1932. Una data importante - per quanto del tutto dimenticata da amministratori pubblici e cittadini - per Imperia, allora da quasi 9 anni Comune unico, in virtù del decreto reale di Vittorio Emanuele III che stabiliva di riunire in un unico comune, denominato Imperia, gli undici preesistenti comuni del comprensorio). Parliamo dell'inaugurazione del monumento che i bambini d'Italia, grazie a una sottoscrizione popolare (resa possibile grazie all’offerta di 10 centesimi da parte di oltre 2 milioni di piccoli oblatori delle scuole elementari italiane e dei loro insegnanti, per un totale di 252.879,05 lire), regalarono alla città natale del grande scrittore Edmondo De Amicis, opera realizzata dallo scultore Giacomo Giorgis, di origine cuneese.
Ripercorriamo oggi quel giorno storico traendo spunto dai giornali dell'epoca.
"In una magnifica giornata piena di sole, davanti al suo bel mare limpido, Imperia ha inaugurato il monumento ad Edmondo De Amicis. Alle ore 9,30, col diretto da Roma, è giunto S.E. il Ministro dell'Educazione nazionale Balbino Giuliano, accompagnato dal suo segretario particolare dottor Edoardo Scardamaglia: si trovavano a riceverlo alla stazione S. E. il Prefetto Formica, il Questore comm. Cambiso, il Podestà commendatore Stoppani, il Segretario federale Catello Spina, il Podestà di Genova Broccardi, l'accademico d'Italia S. E. Angiolo Silvio Novaro, l'on. Salvo, il prof. Moresco, il preside della Provincia rag. Varaldo e il senatore Mazzoni, oratore ufficiale della cerimonia. Il Ministro si è dapprima recato al Palazzo del Governo, ove gli sono state presentate le Autorità. Subito dopo, tra due fitte ali di popolo plaudente, il Ministro e le Autorità hanno raggiunto il nuovo Palazzo di città: S.E. Giuliano si è soffermato a lungo nella visita del nuovo edificio, quindi ha inaugurato la Mostra storico-bibliografica sul De Amicis, disposta in una sala del palazzo, mentre il prof. Nurra gli illustrava i documenti che la compongono. II prof. Luigi Parmeggiani, provveditore agli studi della Liguria, ha pronunciato poi il discorso di inaugurazione della Mostra; dopo aver rammentato che sui 137 volumi sono state raccolte le firme di più di 2 milioni di alunni dello scuole d'Italia, ha ricordato la figura del De Amicis, come scrittore, come padre, come maestro e come patriota fervente". Lo spaccato, che fotografa perfettamente la situazione dell'epoca, a Imperia, è de La Stampa di Torino.
Ancora più interessante il seguito. "Le Autorità hanno preso parte, sull'apposito palco, per assistere all'inaugurazione del monumento, mentre le musiche intonavano gli inni della Patria, cui facevano eco le mille voci, invocanti il Duce - prosegue l'articolo del quotidiano - iI Ministro Giuliano ha preso la parola per primo, per recare il saluto del Governo fascista. Il discorso del Ministro è stato applaudito calorosamente. Il senatore Guido Mazzoni ha poi pronunciato l'orazione ufficiale. Il Ministro, seguito dal Prefetto e tutte le Autorità, si porta, poi, alla base del monumento, e può così osservare la moltitudine che si assiepa tutto intorno e che grida a gran voce: "Vogliamo il Duce, evviva il Duce". Balbino Giuliano allora dice: "Porterò al Duce il sentimento vostro, e dirò che io vi ho ringraziato per avermi fatto sentire la vostra anima". I reparti giovanili sventolano entusiasticamente fazzoletti tricolori, mentre un bel Balilla si avanza e presenta al Ministro il saluto di tutti i Balilla, di Imperia: l'on. Giuliano ha dimostrato di gradire molto l'omaggio ed ha assicurato che lo avrebbe presentato al Duce. La cerimonia è così compiuta. Il Ministro e le Autorità si allontanano dopo aver reso omaggio al monumento dei Caduti e alla casa ove visse il De Amicis, in Oneglia. Giuliano è stato con noi alla villa di Angiolo Silvio Novaro, e dopo una colazione intima è ripartito, in auto, per Ventimiglia; nel pomeriggio è proseguito per Roma. Egli ha fatto pervenire il suo compiacimento al Prefetto di Imperia Formica, al Podestà e al Segretario Federale. Frequentatissimi per tutta la giornata sono stati i locali della Mostra; ad essa sono affluiti molti forestieri e numerose scolaresche, giunte da ogni parte d'Italia e specie dalla Liguria, dal Piemonte e dalla Lombardia".