L’8 aprile si riunisce a Imperia il Tavolo Antimafia, con ospite l'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, presidente della commissione antimafia regionale. Il consigliere Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni) riflette sulle modalità dell'incontro che sarà interdetto a pubblico e stampa.
"Due aspetti saltano all’occhio -dice Zarbano- la riunione sarà a porte chiuse e il presidente della Commissione sarà ascoltato dai membri del Tavolo. Nel primo caso, non si comprende il motivo di tanta riservatezza, perché escludere (anche indirettamente) i cittadini dalla discussione? Nel secondo, ci si aspetterebbe semmai il contrario, considerato il ruolo istituzionale che Orlando ricopre".
L'istituzione del Tavolo, formato dalle commissioni prima e seconda, ha visto un percorso lungo e travagliato. Dalla proposta della minoranza di introdurre una commissione specifica si è passati all'istituzione di un Tavolo: "La commissione Antimafia è un organismo formale e istituzionale, deciso dal consiglio comunale, con poteri ben definiti di deliberazione, controllo e, se necessario, anche di indagine. Il Tavolo Antimafia, invece, è un organismo informale, pensato per il confronto e la collaborazione. Qui si incontrano istituzioni, associazioni e attori sociali per condividere informazioni e idee. La possibilità di dialogo è ampia e flessibile, ma manca quella cornice istituzionale che renderebbe il tutto più incisivo”. Si chiede Zarbano: “Perché rinunciare a una Commissione con poteri e responsabilità, in favore di un Tavolo più flessibile, soprattutto per chi ci si siede?”.
“Se la Commissione rischiava di creare imbarazzi con i suoi report e i suoi poteri di controllo, il Tavolo ha un vantaggio indiscusso, si può convocare e sciogliere con facilità, evitando obblighi di trasparenza troppo stringenti”.
Conclude Zarbano: "Diventa chiaro il perché delle porte chiuse. A volte, quando si sceglie la strada più facile, è meglio che i cittadini non possano guardare troppo da vicino come ci si organizza per combattere la mafia. D’altronde, tra un Tavolo apparecchiato e una Commissione con veri poteri, la differenza è sostanziale, e, ahinoi, si vede".