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Politica | 02 aprile 2025, 19:50

Gesto fascista dello studente nel ghetto ebraico di Praga, Sardi (Avs): "Clima preoccupante"

Il capogruppo critica la tolleranza verso simboli e valori legati al fascismo e cita esempi di esponenti politici che minimizzano la gravità del regime

Lucio Sardi

Lucio Sardi

L'episodio del saluto fascista compiuto da uno studente del 'Ruffini' nel ghetto ebraico di Praga  sta sollevando giustamente un'ondata di indignazione. "Tuttavia -scrive il capogruppo di Avs in consiglio comunale Lucio Sardi la condanna di un atto così grave e inaccettabile non può ridursi a una semplice richiesta di sanzione nei confronti di un giovane che, evidentemente, deve rendersi conto della serietà di quanto compiuto. La gravità del gesto, infatti, non può essere compresa solo alla luce della singola azione, ma va analizzata nel contesto in cui si inserisce, soprattutto considerando la tolleranza che talvolta emerge nei confronti di comportamenti analoghi".

"Alcune inchieste giornalistiche, come quelle pubblicate su testate come Fanpage, hanno messo in luce come gesti simili siano stati praticati all'interno di organizzazioni giovanili legate al partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Una presidente del Consiglio che, nonostante il contesto storico e la necessità di fare chiarezza, ancora si rifiuta di definirsi antifascista. Non solo, invece di prendere le distanze da certi comportamenti e fare pulizia all’interno delle sue fila, ha scelto di attaccare i giornalisti che hanno portato alla luce queste verità".

"A tutto ciò si aggiungono le ambiguità nel giudizio riguardo alla storia fascista da parte di autorevoli esponenti del governo e delle istituzioni. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è stato tra i più visibili nel trasmettere una visione revisionista e ambigua sull’esperienza fascista, mentre esponenti come l'eurodeputato della Lega, Vannacci, hanno apertamente rivendicato il richiamo alla 'Decima Mas', una delle formazioni paramilitari fasciste responsabili di crimini di guerra. Questi comportamenti non solo minano la memoria storica del nostro paese, ma danno anche un pessimo esempio ai più giovani, che potrebbero erroneamente percepire la normalizzazione di ideologie pericolose come il neofascismo e il neonazismo".

"In questo contesto, il saluto fascista dello studente imperiese non può essere ridotto a un episodio isolato, ma va considerato come il riflesso di un clima di crescente permissivismo nei confronti di certi simboli e valori legati al passato fascista. Un clima che, purtroppo, trova una certa legittimazione in chi, invece di difendere i principi fondamentali della nostra democrazia, si fa portatore di una visione revisionista che sembra voler sminuire le atrocità commesse durante il regime fascista".

"Il nazionalismo neofascista e neonazista, che ha costruito la propria ideologia sull’odio e sull’antisemitismo, deve essere contrastato con forza, e la difesa dei valori di libertà, giustizia e uguaglianza deve rimanere un faro per l'Europa. È grazie alla lotta antifascista che è stata possibile la creazione di un'Europa di pace, un’Europa che ha visto la partecipazione di tutti i principali schieramenti politici: liberali, azionisti, comunisti, cristiano-democratici, socialisti. È proprio questa memoria collettiva che deve essere preservata e difesa, specialmente quando esponenti politici cercano di attaccarla o riscriverla in modo vergognoso, come è accaduto recentemente con le dichiarazioni revisioniste della presidente Meloni in Parlamento.

"Ci auguriamo che il giovane autore di questo grave gesto possa comprendere la sua gravità non solo attraverso le parole di condanna che riceverà, ma anche attraverso una riflessione più profonda, che lo porti a prendere coscienza del contesto in cui si inserisce il suo comportamento. È fondamentale che questo episodio non rimanga solo un episodio di "correzione" disciplinare, ma che diventi un’occasione per una riflessione collettiva su come alcuni esempi provenienti dai piani alti della politica possano influenzare negativamente le nuove generazioni".

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