Non capiterà più. Ne sono tutti convinti a Imperia. Non accadrà - comunque mai dire mai - che il presidente degli Stati Uniti, nonché Nobel per la Pace, l'uomo più potente al mondo, venga in visita a...Imperia. Lo fece, invece, Theodore Roosevelt, che fu presidente tra il 1901 e il 1908.
Nell'aprile del 1910 fece un viaggio in Italia che lo portò a soggiornare brevemente a Porto Maurizio. In realtà, alcuni storici sostengono che quella non fosse la prima volta di Roosevelt nel capoluogo rivierasco, essendosi brevemente fermato nel 1886 a Porto Maurizio in occasione del suo viaggio di nozze. A Porto Maurizio viveva in quegli anni la cognata, Emily Carrow, la quale, innamorata delle bellezze di questo angolo di Liguria, aveva preso in affitto una villetta nella panoramica zona del Monte Calvario. E questo fu il motivo principale della sua visita a Imperia. Emily fu molto attiva nella Croce Rossa locale, operando spesso nell’ospedale di Porto Maurizio e ricevendo numerosi riconoscimenti. Per questi motivi il Comune di Imperia nel 2023 ha intitolato a Emily Tyler Carow il piazzale del parcheggio a fianco dell'ingresso dell'Università di via Nizza.
Roosevelt fu invitato al Grand Hotel Riviera Palace (oggi Palazzo della Prefettura) e, nel corso di una memorabile giornata, mentre la banda del 41° Fanteria suonava gli inni nazionali d'Italia e degli Usa, tra gli applausi scroscianti della folla in festa, lui tagliò il nastro d'accesso al corso che da allora porta il suo nome. Roosevelt venne anche nominato dal sindaco, G.B. Carretti, cittadino onorario di Porto Maurizio. Ricevette due quadri del pittore locale Gerolamo Varese e una pergamena in latino preparata da Giovanni Boine (allora addetto alla Biblioteca civica).
Di quella storica visita, ha sempre colpito per curiosità e interesse, la gita che Roosevelt volle fare al Santuario di Nostra Signora delle Grazie. nella piccola frazione di Montegrazie. La Voce di Imperia vi fa oggi rivivere la storica giornata grazie a un articolo allora pubblicato da Il Cittadino di Genova, mercoledì 13 aprile 1910.
"Oggi verso le 15.30 Teodoro Roosevelt colla sua signora, colla cognata e due persone del seguito giunse a Montegrazie in vettura scoperta, donde proseguì a piedi per Santuario di N.S. delle Grazie. Erano a riceverli sul piazzale della chiesa il M.R. Prevosto sacerdote P. Borelli,il Cappellano sacerdote P. Ramella, Don Giribaldi, il capitano Giacomo Ameglio, l'avvocato Ramone ed altri del paese. L'ex presidente era molto lieto, cordiale, affabile: ammirò il vetusto monumento, superba opera dei Templari del XIV Secolo, chiedendo informazioni sulle suo origini e sulla data di fondazione. Fece il giro della piazza ammirando lo stupendo panorama delle due valli di Porto Maurizio e di Dolcedo, chiedendo i nomi dei diversi paesi, intrattenendo molto affabilmente con signor Prevosto che lo accompagnava. Entrato in chiesa per la porta maggiore, passò in rassegna i quadri e gli ex voto, fermandosi particolarmente dinanzi a due quadri donati dal capitano Ameglio, rappresentanti il Vincenzo Accame e la Regina Elena in atto di solcare trionfalmente il mare, presentati all'illustre visitatore dal capitano stesso, col quale si intrattenne con molto interesse sopra i suoi viaggi del Nord America. Volle vedere il simulacro della Vergine miracolosa, a cui offerse il suo obolo, deponendolo colle sue stesse mani nella cassetta del Santuario. Uscendo di chiesa strinse affettuosamente la mano a tutti i presenti e nell'accomiatarsi dal Reverendo Signor Prevosto chiese di essere ricordato nelle preghiere alla Madonna, e a prova della sua venerazione verso la Gran Madre di Dio, aprendo il suo portafogli, mostrò una medaglia d'oro, rappresentante la Madonna delle Grazie, che disse un caro ricordo che portò sempre seco specialmente nelle pericolose cacce dell'Africa. Evidentemente soddisfatto, volle discendere a piedi dalla parte di Cantalupo, dove aveva mandato la vettura ad attenderlo e si partì lasciando un indelebile ricordo di simpatia e di ammirazione in quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo".
Tra le altre curiosità di quella visita vanno inoltre ricordate la visita a Dolcedo partendo dai Coppi Rossi, tra Piani e Clavi, su una carrozza guidata del mitico 'Pancè', seguita da un'altra carica di giornalisti, l'arrivo a Porto Maurizio con l'offerta di un mazzo di fiori da parte della giovanissima Maria Massabò, primogenita di uno storico sindaco di Porto, Gerolamo Massabò.