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Fuori porta | 29 marzo 2025, 07:00

Gli investimenti nel settore della difesa coinvolgono anche i fondi comuni Esg

In ambito finanziario si parla sempre più spesso di investimenti sostenibili Esg (Environmental, Social and Governance), che rappresentano strategie di investimento con un occhio di riguardo all'impatto sociale, ambientale e di governance di un'azienda.

Gli investimenti nel settore della difesa coinvolgono anche i fondi comuni Esg

In ambito finanziario si parla sempre più spesso di investimenti sostenibili Esg (Environmental, Social and Governance), che rappresentano strategie di investimento con un occhio di riguardo all'impatto sociale, ambientale e di governance di un'azienda. Si valuta l'impatto di un'azienda su temi come il cambiamento climatico, la sostenibilità ambientale, i diritti umani e la corruzione. I fondi Esg puntano a creare un futuro più equo e sostenibile, consentendo di raggiungere importanti traguardi finanziari e allo stesso tempo apportare cambiamenti positivi nel mondo.

Alcuni settori, per la loro natura, sono banditi dagli investimenti Esg ma, a differenza di quanto si possa pensare, non tutte le armi ne sono escluse. Ad esempio è possibile investire in fondi Esg che comprendono il settore delle armi, a patto che siano convenzionali e che vengano utilizzate per fini difensivi. Il discorso è piuttosto complesso e articolato, quindi per approfondire invitiamo a consultare la piattaforma verticalizzata Onlinesim.it, che raccoglie tutte le informazioni necessarie sugli investimenti Esg.

Ma quindi quali armi rientrano in questa tipologia di investimenti? A questa domanda ha risposto la società di consulenza Mc Advisory Csr, che ha esaminato le prestazioni medie di tre gruppi di fondi comuni per oltre 10.000 prodotti: quelli tradizionali globali che, senza alcuna limitazione alla diversificazione del portafoglio, investono sui mercati azionari; quelli Esg che investono anche in armi convenzionali; quelli Esg che invece escludono a priori le armi convenzionali.

Alain Keck, amministratore delegato di Mc Advisory Csr, per prima cosa ha fatto una distinzione netta tra armi civili, militari e non convenzionali. Ha poi specificato che l'83% delle armi non convenzionali sono escluse dal portafoglio di tutti i fondi con l'etichetta Esg, mentre le armi non convenzionali sono escluse solo nel 57% dei casi.

Questo nuovo approccio verso le armi è stato sdoganato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, quando alcune società di gestione scandinave per prime hanno modificato le loro politiche di investimento e, nello specifico, i loro criteri di sostenibilità distinguendo tra armi civili e non convenzionali, comunque escluse, e armi in dotazione all'esercito e destinate unicamente alla difesa del paese.

Come specificato da Keck, a livello globale la maggioranza dei fondi finanziari rientra nelle classificazioni dell'articolo 8 e dell'articolo 9, rappresentando il 61% del totale, mentre quelli classificati come articolo 6 si attestano sotto il 40%.

Il regolamento Sfdr (Sustainable finance disclosure regulation) definisce diverse tipologie di prodotti finanziari con gradi differenti di sostenibilità. I fondi classificati come articolo 6 non prevedono particolari vincoli né obblighi specifici; i fondi dell'articolo 8 si caratterizzano per la promozione di obiettivi ambientali e sociali, pur non avendo come scopo principale l'investimento sostenibile; i fondi dell'articolo 9 rappresentano invece la categoria più rigorosa, con la specifica missione di effettuare investimenti che generino un impatto positivo sia sul piano sociale che su quello ambientale.

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