Monesi guarda al futuro. È il futuro disegnato dalla Provincia di Imperia che riguarda interventi che possono e devono riportare tutto quel comprensorio non solo ai fasti del passato ma anche a ridare vita e soprattutto prospettive di sviluppo alle pendici del monte Saccarello. Il primo intervento potrà vantare un elemento di unicità e innovazione. “È il ponte sul Rio Bavera realizzato negli anni Settanta – spiega il presidente Claudio Scajola – che, lungo 80 metri con una larghezza di 7,5, attualmente collega Monesi di Triora a Piaggia, comune di Briga Alta, con problemi che saranno risolti dal progetto ideato dall’ingegner Walter Salvatore, docente dell’Università di Pisa”.
Questa struttura, del tutto particolare per la sua conformazione curvilinea e in pendenza, infatti, subisce un movimento franoso. “Il ponte evidenzia spostamenti in atto di 1/2 centimetri all’anno – illustra Salvatore - È la conseguenza di una frana profonda che provoca traslazioni orizzontali delle 'spalle' che, scollegate dall’impalcata, possono scorrere in modo da `accompagnare´ il movimento franoso e con la possibilità di monitorare la situazione da remoto”. Nell’ambito del 'Decreto Ponti' 2021 la Provincia ha già ottenuto un finanziamento totale di 1 milione e 34mila euro in parte già utilizzati per il progetto e il monitoraggio mentre 500mila sono destinati a questi lavori con inizio previsto entro quest’anno e la fine nella primavera 2026.
Ma non è l’unico intervento programmato dalla Provincia che vuole guardare al futuro e al rilancio di tutto il comprensorio. “Oltre alla ricostruzione del ponte sul Rio Bavera – specifica Scajola – abbiamo avanzato alla Regione anche la messa in sicurezza della `bretella´ tra Monesi di Triora e Monesi di Mendatica”.
Si tratta di uno dei tasselli che dovranno aprire tutto quel territorio allo sviluppo economico e anche sociale. “Prevediamo di impegnare 200 mila euro di nostre risorse – annuncia Scajola – per rimettere in funzione la seggiovia Monesi-Tre Pini dotandola di porta mountain bike a fianco dei sedili esistenti”.
Una 'mossa' in sintonia con tempi in cui spadroneggia la montagna visita a piedi ma pure e soprattutto con le due ruote. Ma Scajola ha in serbo un intervento che può rappresentare lo 'scacco matto' all’abbandono dell’entroterra e alla sonnolenta pigrizia. “Al Bando della Presidenza del Consiglio per Piani di sviluppo in aree dismesse – conclude il Presidente – a breve presenteremo la richiesta di 5,6 milioni di euro per la seggiovia compresa la seconda tratta Tre Pini-Cima La Valletta da realizzare e l’acquisizione delle aree del comprensorio alle pendici del Saccarello che assommano a circa 676 ettari”.