Le associazioni liguri dei consumatori – Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori e Lega Consumatori stanno svolgendo stamattina, martedì 25 marzo, un presidio davanti all'ingresso del consiglio regionale per chiedere la revoca del commissariamento dell'ATO Imperiese e il ritorno alla normalità gestionale del servizio idrico nella zona. Le associazioni denunciano una situazione che, se continuasse, porterebbe a un vuoto democratico, creando un sistema di governo asimmetrico e parziale, che favorirebbe esclusivamente Rivieracqua a discapito dei diritti degli utenti.
"Dal luglio 2024 - spiegano le associazioni - abbiamo cercato di essere ascoltate dal commissario Claudio Scajola, ma ci siamo sempre trovate di fronte al rifiuto di ricevere le nostre istanze da parte dell'amministrazione commissariale". Secondo le associazioni dei consumatori, l'ATO Imperiese sta vivendo una situazione insostenibile, con un commissariamento che non solo ha già raggiunto i suoi obiettivi originari, ma sta anche causando danni economici e procedurali ai cittadini.
Nel dettaglio, le motivazioni alla base della richiesta di cessazione del commissariamento sono le seguenti:
Obiettivi già raggiunti: Il commissariamento è stato avviato con un preciso mandato, che comprendeva l’aggiornamento del Piano d’Ambito, l’approvazione del piano economico-finanziario, il piano tariffario e il modello organizzativo. Questi obiettivi sono stati già raggiunti, e non si giustifica più la continuazione di un intervento straordinario.
Costo elevato e danno erariale: Il commissariamento costa circa 200.000 euro all’anno, una spesa che, secondo le associazioni, potrebbe configurarsi come danno erariale se non giustificata da motivazioni concrete. In sostanza, si sta continuando a pagare per un servizio che non è più necessario.
Atti fuori dal mandato: Il commissariamento sta producendo atti che vanno oltre il mandato ricevuto, tra cui interventi in giudizio riguardanti i contratti tra l’impresa e gli utenti. Inoltre, sono state emesse disposizioni che violano principi amministrativi, come il decreto del 21 febbraio sulla depurazione nel Comune di Andora, per il quale è previsto un ricorso al TAR. Questi atti stanno ostacolando i diritti degli utenti, una situazione che si ripete in tutta la Liguria.
Poteri fuori luogo: Le associazioni ritengono che il commissario non debba disciplinare i regolamenti per la risoluzione delle controversie o le carte dei servizi, atti che devono essere redatti attraverso un normale processo di confronto tra utenti e impresa. Tali decisioni, infatti, devono essere prese da chi ha il titolo e la competenza, non da un commissario.
Le associazioni chiedono, quindi, un incontro urgente con i capigruppo in Consiglio Regionale e l’assessore al servizio idrico, con l’obiettivo di avviare un rapido ritorno alla normalità istituzionale dell’ATO Imperiese. Il loro auspicio è che si possa porre fine a questa gestione commissariale che, a loro dire, "sta danneggiando gli utenti e creando un sistema asimmetrico e partigiano che non rispetta i diritti dei cittadini".