I carabinieri del Nas di Genova, nell’ambito dei hanno concluso una operazione che ha portato alla denuncia in stato di libertà di quattro medici di medicina generale, tra i quali un imperiese. I quattro indagati sono accusati di "falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità", in seguito a indagini che hanno rivelato pratiche scorrette nel sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie.
L'inchiesta ha avuto origine da una serie di verifiche e riscontri documentali effettuati sul sistema sanitario regionale, in particolare sulle modalità di prenotazione delle visite specialistiche e degli accertamenti diagnostici. Sono emerse diverse criticità, tra cui la mancata presentazione dei pazienti agli appuntamenti prenotati, senza che venissero comminate sanzioni per il mancato annullamento delle prenotazioni.
Un'altra problematica è stata l'iper-prescrizione di esami e visite con la redazione di più prescrizioni per lo stesso esame o visita, ma con diverse categorie di priorità. Questo stratagemma permetteva ai pazienti di aggirare le tempistiche di attesa, creando disagi a chi era in attesa di prestazioni urgenti.
Uno degli aspetti più gravi riguardava la pratica diffusa di prescrivere lo stesso esame con diverse priorità, un comportamento che consentiva ai pazienti di avere maggiore probabilità di ottenere una prestazione sanitaria nei tempi desiderati. In particolare, sono stati rilevati numerosi casi di prescrizioni multiple per esami come la colonscopia, con priorità variabili come "B" (Breve entro 10 giorni), "D" (Differibile entro 30-60 giorni), e "P" (Programmato entro 120 giorni).
Un esempio eclatante ha coinvolto un paziente che, nel giro di poche settimane, è riuscito a ottenere ben nove prescrizioni per lo stesso esame, riuscendo a prenotare ben otto visite. L’indagine ha esteso i controlli ad altri tipi di prestazioni, come risonanze magnetiche e visite dermatologiche, per confermare la portata di queste pratiche scorrette, che sembrano essere state adottate su larga scala.
I dati acquisiti dai carabinieri mostrano come le prescrizioni multiple abbiano avuto un impatto diretto sull’efficienza del sistema sanitario. Ad esempio, tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024, sono state prescritte 1.711 colonscopie a fronte di 817 pazienti che avrebbero dovuto effettuarne una, più del doppio rispetto al numero effettivo di pazienti. Questo fenomeno si amplifica se si considerano ulteriori criteri di selezione, come la data della prescrizione.