Un clima di incertezze avvolge la gestione delle concessioni balneari a Imperia, con il Tar Liguria chiamato a pronunciarsi il 4 luglio prossimo. Una data critica, che coincide con l'inizio della stagione estiva, periodo durante il quale i titolari di stabilimenti balneari si preparano a far fronte a un afflusso massiccio di turisti.
Se i giudici amministrativi dovessero accogliere la richiesta dell'Antitrust di annullare le concessioni, i concessionari coinvolti saranno obbligati a liberare immediatamente le aree, tra cui spiagge, dehors e chioschi. Ciò potrebbe comportare un grave danno economico, poiché le attività turistiche, che già richiedono ingenti investimenti per la riapertura e l'adeguamento degli stabilimenti, si troverebbero a dover affrontare la sospensione dell'attività proprio nel cuore della stagione estiva.
La causa riguarda quattro delibere comunali, che sono sotto la lente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), tra cui Bagni Oneglio, Sogni d’Estate Srl, Sissi Souvenir, DFD, Leudo Sas, Bacicadda 1895 Srls e Giacomo Rubaudo e figli Snc. Se il Tar dovesse confermare la fondatezza del ricorso dell'Antitrust, tutte le concessioni demaniali, comprese quelle per le spiagge e i chioschi, verrebbero annullate. In questo caso, i concessionari sarebbero costretti a rilasciare immediatamente le aree, con il rischio di incorrere nel reato di occupazione abusiva di suolo demaniale, mettendo a rischio gli investimenti e creando una grave situazione di incertezza economica.
Il sindaco Claudio Scajola, ha difeso con fermezza l’operato dell’amministrazione, ribadendo che tutte le procedure sono state seguite correttamente. “Abbiamo adottato atti pienamente legittimi e ci siamo avvalsi di un legale esperto in diritto amministrativo che ha supportato la nostra azione. Siamo pronti a difendere questi atti in giudizio”, ha dichiarato il sindaco. Scajola ha inoltre sottolineato che "un ricorso non equivale a una sentenza definitiva e che, pertanto, la situazione potrebbe evolversi diversamente da quanto prospettato dall'Antitrust".