Il professor Nicola Podestà, esperto in clima e sismologia e autore del volume "Sulle tracce dei terremoti. Cronache sismiche della Liguria e delle Alpi Marittime", commenta le due scosse di terremoto che hanno scosso ieri il Ponente ligure. A molti è sorto il dubbio se sia il caso di preoccuparsi o meno per l’attività sismica registrata.
“Si tratta di una zona sismica", afferma il professor Podestà. "Anni fa, abbiamo avuto periodi con eventi sismici più frequenti e intensi. Tuttavia, non è il caso di fare allarmismi. Le scosse di ieri rientrano nell'attività sismica normale della zona", prosegue l’esperto.
Nicola Podestà ricordato che, pur essendo la provincia di Imperia una zona sismica, è importante evitare il panico. "Il caso dell’Aquila ci insegna a non sottovalutare i segnali. Gli esperti dell'epoca si erano basati su una rilevazione secondo la quale le scosse successive a un terremoto non sono mai più forti della prima, ma nella realtà è successo il contrario. È sempre importante monitorare attentamente ogni evoluzione".
Ripercorrendo la storia sismica della regione, Podestà ha citato il terremoto più recente di rilevanza, che risale al 1963, a circa 50 chilometri al largo di Imperia, con una magnitudo di 5,7. "Quegli evento danneggiò principalmente edifici fatiscenti", sottolinea. Poi ricorda il devastante terremoto del 1887, che si verificò a 20 chilometri dalla costa e fu registrato, a posteriori, con una magnitudo stimata di 6,3.
Nonostante l’attività sismica passata e presente, il professor Podestà vuole rassicurare la popolazione, affermando che non c'è motivo di allarmarsi. "Oggi si costruisce con criteri antisismici, a differenza di un tempo, quando gli edifici non erano progettati per resistere a fenomeni del genere. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli che, ragionando in termini di secoli, una scossa di maggiore intensità potrebbe verificarsi in futuro."
In conclusione, l’esperto ha invitato alla cautela e alla preparazione: "Più che preoccuparci, occorre prendere le giuste precauzioni. Sebbene le scosse di ieri non siano preoccupanti, la storia ci insegna che dobbiamo sempre essere pronti a rispondere a eventi sismici di maggiore intensità".