"Imperia ha una mentalità abbastanza chiusa, in generale, su ciò che è al di fuori dell’ordinario, questo sicuramente impatta anche sull’aspetto dell’inclusività", commenta Ivano Allaria, dell’associazione Mia ArciGay, riflettendo sulle opportunità offerte dal territorio alla comunità lgbtqia+.
“Nella comunità locale c’è un vero e proprio vuoto che coincide con i giovani under 30 -, sottolinea -, i ragazzi che, terminata la scuola, si spostano in altre città per studiare o lavorare, difficilmente tornano a casa”. Le criticità in parte si sovrappongono a quelle che caratterizzano un’intera generazione: le difficoltà nel trovare un lavoro stabile, non stagionale, e appagante e la mancanza di spazi di aggregazione.
“Per chi appartiene alla community esistono delle aggravanti -aggiunge Allaria-, soprattutto per le nuove generazioni può essere complicato essere se stessi in ogni situazione”. Un aspetto cruciale è la socialità: “La vita sociale per la comunità locale è abbastanza scarsa, si fa molta fatica ad organizzare attività, le persone sono molto chiuse e restie e questo rende difficile vivere a pieno la propria realtà".
Nonostante le difficoltà, non mancano realtà che decidono di investire sul territorio. Allaria è il fondatore di un progetto di consulenza finanziaria, unico in Italia, dedicato al mondo lgbtqia+, Queercare, in cui si offre un sostegno consapevole delle difficoltà specifiche vissute da chi appartiene alla community: "Ad esempio, può capitare che manchi il sostegno della famiglia di origine, che si debba affrontare la mancanza di tutela legislativa nella coppia o ancora che si debba affrontare la pensione in solitudine".