Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Rita Elena presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Imperia
Nel 2025 la Giornata Internazionale della Donna è dedicata al motto #AccelerateAction, che sottolinea l’importanza di adottare misure rapide e decisive per raggiungere la parità di genere. Un messaggio di inclusione e uguaglianza. Come presidente delle Commissione V per le Pari opportunità del Comune di Imperia credo fermamente che il genere delle persone non debba essere oggetto di differenze.
Era il 1975 quando le Nazioni Unite affermavano il principio di uguaglianza tra i generi designando l’8 marzo “Giornata Internazionale della Donna”. Sono passati cinquant’anni e siamo ancora qui a parlare di parità in una società che vede le donne ancora discriminate. Formalmente, hanno gli stessi diritti e doveri degli uomini, ma in realtà, permangono significative differenze nella società, nel mondo del lavoro e in famiglia.
Il tema dei diritti femminili è al centro dell’impegno assunto dalla Comunità Internazionale e uno dei 17 obiettivi proposti dall’Agenda 2030 è proprio il raggiungimento della parità di genere. In Italia il conseguimento di questo obiettivo ha mostrato negli ultimi anni segnali di miglioramento registrando per esempio una presenza maggiore delle donne ai vertici delle aziende, nei consigli di amministrazione e nei consigli regionali, anche se la vera cartina tornasole per le donne è il mondo del lavoro, dove i cambiamenti in questo ambito hanno portato in generale a un impoverimento delle stesse e una penalizzazione del loro ruolo nella società.
E’ indubbio che le disparità di genere esistano in diversi settori, ma è il mercato del lavoro a presentare le maggiori evidenze. In due parole, minor rappresentanza, con trattamenti retributivi peggiori rispetto ai colleghi uomini. In questo caso però qualche passo in avanti in campo legislativo l’Italia lo ha fatto con il “Sistema di certificazione della parità di genere” introdotto con la Legge 162/2021. Si tratta di un sistema che garantisce una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro sostenendo le imprese che adottano provvedimenti atti a ridurre il divario di genere in ambito lavorativo. Altro grosso ostacolo per la parità di genere è il grado di istruzione. Via privilegiata per l’emancipazione.
In passato alle donne era precluso l’accesso ad un alto grado di istruzione poiché nel loro destino esistevano solo il matrimonio, la casa e la famiglia, però nel secolo scorso le cose sono progressivamente cambiate e oggi il livello di istruzione delle donne non solo ha raggiunto quello degli uomini ma in media l’ha abbondantemente superato, perciò ragazze, studiate, studiate, studiate! Sui diritti in famiglia le donne arrancano ancora un po’, anche se dopo la riforma del diritto di famiglia del 1975 è cambiato tutto, e oggi è diventata normale tra le coppie una distribuzione comune delle attività familiari. Qui la disparità si palesa nella mancanza di strutture sociali e indicazioni legislative adeguate. Abbiamo l’opportunità di compiere progressi importanti riguardo la parità di genere.
La giornata Internazionale della Donna ci ricorda che esistono ancora sfide riguardanti i diritti delle donne e che promuovere questi diritti deve essere un compito permanente. E’ necessario che la parità di genere diventi un dato di fatto ogni giorno e non solo l’8 marzo. La ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna riconosce i successi delle donne senza distinzione di provenienza, cultura, etnia, religione, status economico o orientamento politico ponendo però anche l’attenzione sulle disuguaglianze di genere ancora presenti tra uomini e donne in ogni contesto sociale.
Buona festa della donna a tutte !
Rita Elena