La Coldiretti ha lanciato un allarme preoccupante per l’eccessivo afflusso di pesce straniero sulle tavole degli italiani, con le importazioni che, nel 2024, hanno coperto il 90% del mercato nazionale.
Un volume impressionante di ben 1,1 miliardi di chilogrammi di pesce straniero è stato consumato in Italia, riducendo notevolmente lo spazio per il pesce locale, che rappresenta una parte fondamentale della tradizione gastronomica italiana. Questo fenomeno ha un impatto diretto non solo sull’economia, ma anche sulla qualità del cibo che arriva sulle tavole dei consumatori.
La Coldiretti ha espresso preoccupazione per i rischi legati a questo elevato livello di importazioni, che non solo danneggiano la filiera della pesca italiana, ma espongono i consumatori a pesci che potrebbero non rispettare gli stessi standard di qualità e sicurezza alimentare delle produzioni locali. Questo è un rischio che riguarda anche la pesca in provincia di Imperia, un'area fortemente legata alla tradizione della pesca artigianale e a una produzione di pesce fresco di alta qualità. Le piccole realtà locali, che già affrontano difficoltà economiche e logistiche, sono messe sotto pressione da un mercato invaso da prodotti esteri, a volte più economici, ma spesso meno tracciabili e di qualità inferiore.
In risposta a questa situazione, Coldiretti Pesca ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, con l’obiettivo di educare i consumatori a riconoscere il pesce Made in Italy e a scegliere consapevolmente i prodotti locali. La lettura attenta delle etichette, che devono riportare chiaramente l’origine del prodotto, è fondamentale per evitare acquisti errati e sostenere la pesca nazionale. La Coldiretti invita quindi a scegliere pesce che proviene da mari italiani, valorizzando così le eccellenze locali, difendendo l’ambiente marino e proteggendo la sicurezza alimentare.














