Questa mattina, di buon'ora, due funzionari della vigilanza regionale si sono recati a Caramagna con l'intenzione di "monitorare", ma più probabilmente, di abbattere mamma cinghiala con i suoi 5 cuccioli ieri sono stati risparmiati grazie alla mobilitazione degli animalisti . Tuttavia, non avevano fatto i conti con la determinazione di mamma cinghiala che, evidentemente infastidita dal movimento degli ambientalisti presenti da ieri sul posto per evitarle una brutta fine, ha fatto in modo di 'fuggire' mettendo in salvo i suoi cuccioli.
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La mamma cinghiala, che si era rifugiata in un cespuglio per partorire, ha deciso, infatti, di abbandonare il nascondiglio e, con un'abilità sorprendente, ha fatto perdere le sue tracce lungo il torrente Caramagna, dove sembra aver trovato un rifugio più sicuro per sé e per i suoi cuccioli.
L'episodio di ieri ha scatenato una reazione immediata tra gli animalisti, tra cui l'attivista Vittorio Chisci e Pino Gandolfo, presidente di Accademia Kronos del Golfo Dianese, che si sono trovati a gestire una situazione delicata. Gandolfo ha sottolineato la pericolosità dell'intervento delle autorità nella zona.
Pino Gandolfo invita il Comune di Imperia a prendere misure preventive, come l'ordinanza di ripulitura degli argini del torrente. Secondo Gandolfo, se l'area fosse stata meno invasa dalla vegetazione, l'animale avrebbe probabilmente un altro luogo per partorire. Tuttavia, nonostante il successo dell'animale nell'eludere la sorveglianza, l'attivista ha confermato l'importanza di "rimanere vigili e monitorare la situazione sul territorio".
Un aspetto che ha suscitato particolare preoccupazione tra gli animalisti è stato l'intervento delle autorità con modalità che potrebbero risultare troppo invasive. “Non è ammissibile che questi cacciatori si mettano a sparare in mezzo alle case. Il rispetto per la fauna selvatica è fondamentale”, dichiara Gandolfo, preoccupato per la sicurezza degli animali e dei residenti.
Un'altra preoccupazione che è emersa riguarda l'alimentazione degli ungulati. Gli animalisti, infatti, hanno lanciato un appello a non dare da mangiare agli animali selvatici, poiché questo comportamento potrebbe mettere a rischio la loro vita. “Nutrirli equivale a condannarli a morte”, spiega Chisci, ricordando che l'alimentazione da parte degli esseri umani può alterare l'equilibrio naturale degli animali e aumentarne il rischio di predazione o incidenti.