Un’operazione di salvataggio che ha coinvolto animalisti e Accademia Kronos per proteggere una mamma cinghiala e i suoi 5 cuccioli, appena nati. Uno dei piccoli purtroppo non ce l’ha fatta, ma la sorte della madre e degli altri cinque ha scatenato una vera e propria mobilitazione.
La vicenda ha luogo a Caramagna, dove la vigilanza regionale era intervenuta per abbattere l’animale. Tuttavia, la mobilitazione ha "convinto" le autorità a desistere, evitando così la condanna a morte della cinghiala. Sul posto era presente anche il presidente di Accademia Kronos del Golfo dianese, Pino Gandolfo, a testimonianza dell’importanza della questione.
Significativo il commento dell’animalista Vittorio Chisci, che ha paragonato l’abbattimento della cinghiala a "una strage nazista", esprimendo indignazione. La sensibilità verso il benessere animale ha quindi (per ora ) prevalso, alla determinazione delle associazioni coinvolte.
In mattinata, oltre ai rappresentanti delle associazioni animaliste, erano presenti anche i carabinieri forestali e l’Asl, a dimostrazione di un’attenzione sempre crescente nei confronti della fauna selvatica e delle sue problematiche di convivenza con l’uomo.
L’episodio riaccende il dibattito sulla gestione della fauna selvatica e sulla necessità di soluzioni alternative agli abbattimenti, che spesso suscitano indignazione e proteste da parte della popolazione e delle associazioni ambientaliste.