Cronaca - 23 febbraio 2025, 19:21

Caramagna, la mobilitazione continua: animalisti in prima linea per salvare mamma cinghiala e i cuccioli

Chieste soluzioni alternative alla soppressione degli animali, sottolineando "i rischi per la pubblica incolumità e l'inefficacia dei piani di abbattimento della Regione"

Continua la mobilitazione degli animalisti di Imperia per salvare la vita a mamma cinghiala e ai suoi cinque cuccioli partoriti a Caramagna nei giorni scorsi da una morte atroce per mano della vigilanza regionale. Solo la presenza di una delegazione di animalisti guidata dall'attivista Vittorio Chisci e l'intervento dei volontari di Accademia Kronos ha evitato nella giornata di oggi che gli animali facessero una brutta fine.

"Il pericolo non è passato" avverte Chisci. "Domani torna la vigilanza regionale e speriamo tengano fede alla parola data, ovvero che non gli avrebbero sparato ma avrebbero concesso due giorni all'animale e ai suoi piccoli per allontanarsi"

Sul tema interviene anche Giampietro Sampietro, esperto di animali e titolare di una fattoria didattica: "In teoria sarebbe il momento giusto per trasferirla lontano dai paesi, in un luogo idoneo. Avendo i piccoli, non si dovrebbe allontanare perché i piccoli non ce la fanno a seguirla. Negli interventi delle scorse settimane, in mezzo alle case, i cinghiali sono stati solo spostati da una zona all'altra. Ad Artallo, due femmine con i cuccioli si sono salvate, ma hanno scollinato e sono arrivate a Massabovi". 

"Sparare vicino alle case è pericoloso per la pubblica incolumità, indipendentemente da chi ha in mano il fucile" aggiunge Sampietro. "Ancor più se il fucile ce l'hanno in mano i cacciatori. I piani di abbattimento per ridurre il numero sono solo marchette politiche e non servono a nulla all'atto pratico, tant'è che i cinghiali aumentano di numero malgrado sia la specie più cacciata. Bisogna trovare soluzioni diverse", conclude Giampietro Sampietro