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Al Direttore | 18 febbraio 2025, 16:15

Pale eoliche, Confcommercio: "Progresso non vuol dire distruzione, è lecito distruggere l’ambiente in nome del rispetto dell’ambiente?"

Lettera aperta dell'associazione del Golfo dianese

Pale eoliche, Confcommercio: "Progresso non vuol dire distruzione, è lecito distruggere l’ambiente in nome del rispetto dell’ambiente?"

"Recentemente, abbiamo tutti letto o ascoltato notizie riguardanti la proposta di un progetto che prevede la realizzazione di sette pale eoliche nell’entroterra del Golfo Dianese, coinvolgendo direttamente i comuni di San Bartolomeo al Mare, Cervo e Villa Faraldi. Il progetto, promosso dalla ditta “Tozzi Green”, prevede la costruzione di pale eoliche alte circa 180 metri, un’altezza pari a quella di un grattacielo di circa 60 piani, ovvero tre grattacieli di Imperia impilati uno sopra l’altro (per riferimento, i due grattacieli più alti d’Italia misurano circa 209 metri!).

L’impatto visivo di queste strutture sarebbe decisamente rilevante. Ma l’aspetto più critico riguarda i lavori previsti per la loro installazione: si tratterebbe di un intervento di costruzione, trasporto, scavi e movimentazione terra estremamente invasivo, probabilmente troppo per il nostro territorio. Per esempio, dovrebbero essere creati varchi, cioè strade sterrate o parzialmente stabilizzate, larghe fino a 8 metri, con raggi di curvatura che potrebbero arrivare fino a 100 metri. Queste strade attraverserebbero la località Chiappa, collegando il Golfo Dianese con i siti individuati per l’installazione delle pale. Questo implica che anche il comune di Andora sarebbe coinvolto.

Dal punto di vista edilizio, ogni pala dovrebbe essere ancorata a una base in calcestruzzo del diametro di circa 20 metri e uno spessore di 3 metri. È superfluo sottolineare che quest’opera avrebbe un impatto devastante sul nostro territorio, in particolare sotto diversi aspetti:

Ambientale: Il territorio collinare tra San Bartolomeo al Mare, Villa Faraldi e Cervo è un vero e proprio custode della nostra storia, della nostra architettura, della nostra biodiversità, della nostra archeologia e delle nostre tradizioni. È un’area prevalentemente turistica, meta di visitatori, in gran parte stranieri, attratti da un paesaggio naturale e protetto, caratterizzato da vincoli paesaggistici e ambientali di grande valore.

Visivo: Le enormi pale eoliche modificherebbero radicalmente lo skyline del Golfo Dianese, alterando anche il panorama collinare che si estende fino a Laigueglia, Alassio, Albenga, come si può vedere nei rendering allegati al progetto stesso.

Turismo Outdoor: Quest’area è una delle principali risorse per il turismo “green”, che sta crescendo in maniera esponenziale. Offrire attività outdoor in un ambiente incontaminato rappresenta una proposta turistica che potrebbe funzionare tutto l’anno, con un impatto positivo sull’economia locale, soprattutto nei mesi più tranquilli.

Morfologia del territorio: I lavori necessari per costruire e installare le pale eoliche modificherebbero profondamente la morfologia delle nostre colline. La terra sarebbe prima deturpata, poi cementificata, con danni permanenti all’equilibrio naturale.

In conclusione, è importante sottolineare che non possiamo vantare tra i “pro” di questo progetto il beneficio economico per il nostro territorio. L’energia prodotta non avrebbe alcuna ricaduta diretta sul nostro comune, né su quelli limitrofi. Non contribuirebbe nemmeno a ridurre significativamente i costi energetici delle imprese locali. Al contrario, l’installazione di queste pale eoliche porterebbe con sé un impatto negativo duraturo, mettendo in discussione il vero significato di progresso.

In nome della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, dovremmo riflettere se davvero il “progresso” debba essere sinonimo di distruzione. La protezione del nostro patrimonio naturale e culturale dovrebbe essere la priorità, non sacrificato in nome di un’energia che non apporta benefici tangibili alla nostra comunità".

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