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Attualità | 30 gennaio 2025, 07:00

Le sorelle Andra e Tatiana Bucci mantengono viva la Memoria

Stamattina il racconto della loro prigionia ad Auschwitz al Teatro Cavour

Le sorelle Andra e Tatiana Bucci mantengono viva la Memoria

La voce viva della memoria è quella delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, testimoni dirette dell’orrore di Auschwitz. Le sorelle Bucci saranno ospiti, questa mattina, alle 10, al Teatro Cavour per incontrare gli studenti in occasione della Giornata della Memoria. All’incontro organizzato dall’Aned di Savona-Imperia, sarà presente anche l'onorevole Emanuele Fiano, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Fossoli.

Nel marzo del 1944, avevano 4 e 6 anni, furono arrestate insieme alla nonna, la madre Mira Perlow, la zia Gisella e il cuginetto di 7 anni Sergio de Simone. I tedeschi arrivarono a prenderle di notte nella loro casa, a Fiume, e furono deportate ad Auschwitz. Unica tappa intermedia la Risiera di San Sabbia, il campo di detenzione e smistamento vicino a Trieste. A rimanere indelebile è il ricordo della nonna, l'ultimo, che implora i soldati di lasciare liberi i bambini.

 “Nostra madre ogni tanto riusciva a venire a trovarci. Quando ci vedevamo ci ripeteva sempre i nostri nomi. E questo ci permise di non diventare solo numeri, come volevano loro”. A salvarle la loro somiglianza, che le fece scambiare per gemelle e quindi potenziali cavie per gli esperimenti del dottor Mengele. E poi lo scrupolo della kapò del loro blocco:Ci disse che ci avrebbero chiesto se avremmo voluto rivedere la mamma, ma che avremmo dovuto rispondere di no. Avvisammo anche nostro cugino, ma non ci diede retta”. Con l’inganno, fu portato al Bullenhuser Damm di Amburgo, dove subì le sperimentazioni sulla tubercolosi. Poco prima dell’arrivo degli alleati, i nazisti drogarono e impiccarono tutti i bambini prigionieri. 

Andra e Tati rimasero nel campo di detenzione fino alla liberazione, il 27 gennaio 1945 e con loro si salvarono anche la madre e la zia. Perché la memoria non si perda loro ogni giorno testimoniano, portando il proprio racconto affinché non si sbiadisca.

Sara Balestra

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