Caso Maiolino, il sindaco e presidente della provincia Claudio Scajola a giudizio lunedì 17 febbraio. Questa mattina si è svolta una nuova udienza in tribunale a Imperia riguardante il caso che vede coinvolto il sindaco Claudio Scajola, accusato di favoreggiamento nei confronti del meccanico Maiolino. La giudice Eleonora Billeri ha stabilito, infatti, che sussistono gli estremi per il dibattimento.
"Non posso che ribadire che non credo di meritare di essere un indagato seriale di continuo della procura di Imperia. E comunque proseguiamo questo percorso che non fa rallentare la mia attività di primo cittadino e delle persone che hanno bisogno", ha dichiarato l'ex ministro dopo il pronunciamento.
Durante la corsa udienza, l'avvocato Elisabetta Busuito, legale di Scajola, ha sollevato un'eccezione procedurale contestando l'esercizio dell'azione penale da parte del pubblico ministero. La questione era stata avanzata come una nullità e la giudice Eleonora Billeri si doveva decidere sulla sua fondatezza.
L'udienza, che si è svolta in camera di consiglio, rientra nel nuovo sistema delle udienze predibattimentali introdotto dalla legge Cartabia. Il pubblico ministero Lorenzo Fornace ha rappresentato la pubblica accusa.
L'accusa si fonda su una denuncia dell'ex comandante della polizia locale Aldo Bergaminelli, secondo cui Scajola avrebbe ordinato di non eseguire un sopralluogo in un terreno non edificabile dove Maiolino stava costruendo una nuova officina. L'iniziale accusa di minacce è stata successivamente ridotta a favoreggiamento.
Gli inquirenti sostengono che Scajola abbia telefonato a Bergaminelli, intimandogli di ritirare la pattuglia di agenti durante un sopralluogo sul cantiere di Maiolino, motivando la richiesta con la presenza di una sanatoria in corso. La vicenda ha anche visto un pronunciamento del Tar che ha dato ragione all’imprenditore.
Il sindaco Scajola a più riprese ha ribadito la sua difesa attraverso i social, spiegando che la sua azione era dettata da un’empatia verso la situazione personale del meccanico Maiolino, ma ha negato qualsiasi comportamento illegale, sottolineando che non ha mai ostacolato le iniziative giudiziarie. Ha inoltre espresso fiducia nell'assoluta correttezza del suo operato e nella caduta delle accuse, come già avvenuto per quelle relative alle presunte minacce.
Ha collaborato Sara Balestra