Sport - 15 gennaio 2025, 07:00

Sport al mare: dal wind surf alla pesca subacquea

Gli sport acquatici sono i favoriti per chi trascorre le vacanze al mare, in genere nei villaggi turistici e sulle spiagge si organizzano spesso tornei di beach volley, anche se nulla vieta di giocare semplicemente a calcio o a tennis.

Abitare in una città di mare è una grande fortuna, oltre al privilegio di ammirare ogni giorno un magnifico paesaggio, grazie alla presenza di spiagge, scogliere e fondali più o meno profondi è possibile imparare a nuotare fin da giovanissimi e praticare tantissimi sport appassionanti e piacevoli, dalla beach volley, alla vela, al diving.

Ovviamente, per chi non ha la fortuna di avere il mare sotto casa, anche una vacanza di due o tre settimane o un semplice weekend in una località balneare rappresentano l’occasione perfetta per ammirare lo scenario, rilassarsi in spiaggia e praticare una serie di sport e di attività coinvolgenti e ricche di emozioni.

Quale sport praticare durante una vacanza al mare?

Gli sport acquatici sono i favoriti per chi trascorre le vacanze al mare, in genere nei villaggi turistici e sulle spiagge si organizzano spesso tornei di beach volley, anche se nulla vieta di giocare semplicemente a calcio o a tennis.

Le attività sportive sull’acqua permettono però di provare forti emozioni: basta pensare alla vela, che nella zona di Imperia, ad esempio, rappresenta una vera tradizione, infatti tornei e gare vengono organizzati in tutte le stagioni, come è il caso dell’annuale Winter Regatta, che si svolge a ridosso dell’inverno.

La scelta dello sport acquatico ideale dipende dalla propria preparazione fisica, dal temperamento, dallo stile di vita ma soprattutto dalle preferenze personali: c’è chi predilige attività più movimentate e talvolta anche estreme, come il kitesurf o le immersioni, e chi, al contrario, desidera ritrovare la tranquillità con un’attività più rilassante, magari una semplice nuotata o un po’ di snorkeling.

Concentrazione, forza e pazienza: le virtù della pesca

Anche un breve soggiorno al mare può essere inoltre l’occasione ideale per iniziare a pescare, o per approfondire le proprie competenze in questo campo, imparando magari ad utilizzare una nassa da pesca o qualche altro strumento professionale, con l’intento di migliorare la tecnica e ottenere risultati apprezzabili.

In alcune località di mare spesso sono i pescatori locali ad incontrare i turisti per insegnare loro tutti i segreti del mestiere, invitandoli a volte ad uscire in barca e a trascorrere la giornata insieme, per provare a cimentarsi con attrezzature tradizionali o innovative.  

La nassa da pesca, in particolare, è una sorta di rete molto usata per pescare i crostacei e per i pesci di dimensioni medio/piccole. Viene realizzata in diversi modelli, secondo la destinazione di utilizzo e le condizioni dell’ambiente in cui si pratica la pesca: mare, fiumi, laghi, fondali sabbiosi o sassosi, più o meno profondi.

Utilizzare la nassa non è difficile, ma è molto importante informarsi con precisione riguardo alla normativa locale, per evitare il rischio di inosservanza delle leggi finalizzate alla tutela dell’ambiente.

Come si usa la nassa da pesca

Usando la nassa è importante prestare attenzione al suo posizionamento e alla scelta dell’esca: il dispositivo deve essere collocato là dove si trova il tipo di pesce o crostaceo da catturare, sistemando all’interno l’esca più adatta, che può essere costituita da piccoli pesci, carni o altri prodotti appetibili.

Richy Garino