Attualità - 10 gennaio 2025, 16:25

L'attore imperiese Stefano Simondo dà voce alle vittime del disastro ferroviario di Balvano

Questa sera, alle 21.15 su Focus, andrà in onda il docufilm "Volevo solo vivere - Treno 8017 ultima fermata"

Questa sera, alle 21.15 su Focus, andrà in onda il docufilm "Volevo solo vivere - Treno 8017 ultima fermata", che ripercorre uno degli incidenti ferroviari più devastanti della storia italiana, avvenuto a Balvano,  in provincia di Potenza 80 anni fa. Il disastro del treno 8017, che attraversò la galleria delle Armi nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 1945, ha provocato la morte di centinaia di persone, tra passeggeri legittimi e clandestini, in un tragico evento che è stato sistematicamente oscurato dalle istituzioni.

Tra gli interpreti c' è l'attore imperiese Stefano Simondo, che, con la sua consueta intensità, porta sullo schermo una storia di dolore, speranza e perdita. Simondo è affiancato da un cast di alto livello che include Carlo Croccolo e Alfredo Li Bassi, che, insieme, danno vita a una narrazione drammatica e commovente di uno degli episodi più dimenticati della storia recente d'Italia.

Il disastro del treno 8017, che si verificò durante la Seconda Guerra Mondiale, ha avuto inizio quando il treno, in viaggio da Napoli a Taranto, prese improvvisamente fuoco mentre attraversava la galleria delle Armi. La causa dell'incendio, dovuta probabilmente a un cortocircuito o a gravi problemi alle infrastrutture, ha fatto sì che le fiamme si propagassero rapidamente, senza che i passeggeri potessero scappare. In quella galleria, molti migranti clandestini, fuggiti dalla guerra, erano a bordo insieme ai viaggiatori ufficiali. La tragedia è stata aggravata dalla difficoltà dei soccorsi e dalla mancanza di un piano di emergenza adeguato.

Nel docufilm, Stefano Simondo interpreta uno dei personaggi chiave che vivono l’incubo di quella notte, riportando in vita la sofferenza e la disperazione di chi si trovò intrappolato nel fuoco senza possibilità di salvezza. Il film non si limita a raccontare la cronaca dell'incidente, ma si propone anche di dare voce a chi ha cercato, per anni, di fare luce su una tragedia che è stata deliberatamente nascosta. La morte di centinaia di persone, tra cui molti clandestini, è stata volutamente ignorata dalle autorità e non ha mai ricevuto l'attenzione che meritava.

Il docufilm, a 80 anni di distanza dall'incidente, vuole restituire dignità e memoria a tutte le vittime di quel tragico evento, portando alla luce una pagina dimenticata della nostra storia. Stefano Simondo, con il suo talento e la sua sensibilità, riesce a dare una dimensione umana e autentica alla vicenda, aiutando il pubblico a comprendere il peso di una tragedia che ha scosso profondamente la società italiana.

"Volevo solo vivere - Treno 8017 ultima fermata" è dunque un'opera che non solo vuole raccontare una tragedia, ma anche restituire giustizia alle vittime di un sistema che le ha ignorate. Un’occasione per riflettere sul passato e su quanto, spesso, la storia venga manipolata o dimenticata, a discapito di chi ha sofferto.