"Gli aumenti dei pedaggi autostradali non considerano aspetti cruciali come la sicurezza stradale e la gestione del flusso di traffico, ma si basano esclusivamente su motivazioni economico-finanziarie". Arriva un intervento a gamba tesa da parte di Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria dopo l'incremento dell'1,8% dei pedaggi autostradali sulle tratte gestite da Autostrade per l'Italia (ASPI).
"ASPI – afferma - è l'unica concessionaria autostradale ad aver aggiornato il suo piano economico-finanziario, ottenendo così il permesso di aumentare le tariffe che in Liguria riguardano la A7, A26, A10 e A12".
Il presidente di Cna Liguria, puntando il dito contro Aspi, chiede dunque che "gli aumenti vengano sospesi", proponendo che per i futuri aumenti delle tariffe autostradali "vengano adottati criteri che considerino anche la sicurezza e la gestione del traffico".
Ma il numero uno di Cna in Liguria sottolinea anche che "la gestione dei cantieri autostradali, in particolare in Liguria, non rispetta gli standard di sicurezza europei e mondiali, facendo riferimento in particolare gli cambi di carreggiata, che spesso vengono realizzati solo con coni di plastica".
Ecco allora che l’associazione di categoria chiede "una verifica delle condizioni di sicurezza dei cantieri, non solo per chi lavora, ma anche per gli automobilisti che ogni giorno percorrono queste tratte». Ma per Giacchetta "è altrettanto importante una regolazione del flusso veicolare, che potrebbe essere limitato in caso di restringimenti di carreggiata o chiusure temporanee di tratti autostradali, come avviene in altri Paesi. Purtroppo, in Italia, questa pratica non è adottata – afferma il presidente di Cna Liguria – è necessario che le autorità centrali e regionali intervengano per migliorare la situazione, evitando che i problemi attuali diventino più caotici e pericolosi e comportino anche costi economici più elevati per le aziende".