Se tutti gli elementi del “puzzle” andranno nella giusta posizione il golfo imperiese sarà lo scenario per un evento di livello planetario, il Campionato mondiale della classe Optimist.
Per i terrestri ha poco significato ma per velisti e appassionati significa la presenza nel capoluogo rivierasco di parecchie centinaia di giovanissimi skipper, barchette e tecnici. L’Optimist, infatti, non è soltanto uno degli scafi più diffusi a livello mondiale favorito pure dai bassi costi di costruzione e gestione, ma è anche e soprattutto la barca nata appositamente per allevare i futuri velisti che possono iniziare a destreggiarsi tra le boe dai sei anni di età. Insomma, tutti gli attuali campioni olimpici sono giovani che hanno iniziato la conoscenza della vela, del vento e del mare a bordo di un Optimist.
È veramente una “barchetta” che per dimensioni ricorda la classica “scatola di sapone” diffusa nella cultura anglosassone e per semplicità adatta a essere accettata da bambini dall’età puerile e fino all’adolescenza. Per questo è facile prevedere che, se la Federazione Italiana Vela, assegnerà a Imperia questo evento e farà affidamento sull’organizzazione dello Yacht Club Imperia, il capoluogo rivierasco sarà letteralmente invaso da una folla di presenze in grado di dipingere di bianco il golfo ponentino.
Sembra che la candidatura sia già in corso e si possa prevedere abbia ottime possibilità di vincere la scontata concorrenza di altre località rivierasche. L’unico elemento che può giocare a sfavore non è, come si potrebbe pensare, dovuto a inadeguatezza del campo di regata che, anzi, può vantare notevoli chances ma è l’accoglienza ovvero le strutture alberghiere carenti di numero che, a quel punto, dovrebbero avvalersi delle risorse presenti in località vicine più attrezzate come Diano Marina e San Bartolomeo al Mare.
E sarebbe la classica “manna dal cielo” considerato che quel Campionato Mondiale è in programma in una stagione tipicamente povera di turisti.