Il Soccorso Alpino e Speleologico Liguria ha chiuso il 2024 con un totale di 478 interventi, un numero in linea con il 2023, quando erano stati 482. Tra gli episodi più significativi, si segnalano l’intervento per la valanga di Monesi a marzo che ha impegnato la stazione di Pieve di Teco, e numerose operazioni per cadute, perdite di orientamento e malori.
Identikit del soggetto soccorso più frequentemente:
- Uomo, italiano, tra i 50 e i 70 anni.
- Motivo principale dell’intervento: caduta.
Le statistiche degli interventi:
- 42% delle persone soccorse erano escursionisti.
- Seguono bikers (soprattutto nella zona del Finalese, sempre più rinomata per questa disciplina) e cercatori di funghi.
- Incidenti legati all’arrampicata, seppur meno frequenti, sono stati spesso molto gravi.
Fasce d’età:
- Il 38% dei soccorsi riguarda persone tra i 50 e i 70 anni.
Genere:
- Gli uomini rappresentano il 69% delle persone soccorse, contro il 31% delle donne.
Nazionalità:
- Prevalentemente cittadini italiani, ma anche turisti stranieri, tra cui tedeschi, francesi, svizzeri e americani, a testimonianza della crescente attrattiva turistica della Liguria.
Le stazioni più impegnate:
- La Spezia (la più attiva).
- Tigullio.
- Finale Ligure.
- Savona.
- Genova.
Anche le altre stazioni, però, sono state pronte a intervenire in casi complessi, come la già citata valanga di Monesi e altri eventi a Ventimiglia.
Le attività del 2024
Il Soccorso Alpino e Speleologico Liguria conta circa 270 tecnici volontari, altamente specializzati e costantemente aggiornati. Il presidente regionale, Roberto Canese, ha sottolineato:
“Siamo presenti in ogni angolo della Liguria e interveniamo in territori spesso impervi. La nostra regione continua a essere molto frequentata, con un numero crescente di persone che si avventurano nell’entroterra o sui sentieri costieri. Abbiamo notato un miglioramento nella sensibilizzazione sulle buone pratiche, ma c’è sempre margine per fare di più.”
Tra le innovazioni più rilevanti del 2024:
- Introduzione di tecnici specializzati nella ricerca con droni, strumento sempre più prezioso per operazioni in aree difficili.
- Interventi fuori regione, come il supporto offerto per tre volte in Emilia alle popolazioni colpite dalle alluvioni e il recupero di una speleologa in una grotta della Bergamasca, effettuato dal gruppo speleo.
Attività benefiche
La stazione di Savona si è distinta per le iniziative dedicate alle persone con disabilità motoria. Grazie alla donazione di una joëlette (una carrozzina elettrica) da parte del Rotary Club di Savona, è stato possibile organizzare escursioni nell’entroterra per persone con difficoltà motorie, offrendo un’esperienza unica e inclusiva.