“Mi piace pensare che, in un mondo parallelo, la nostra Monesi esista ancora, viva e vibrante. Con le sue giornate di festa, il tutto esaurito a Natale, l'albergo Redentore che vede svuotarsi le dispense tra risate e chiacchiere. I pullman degli inglesi che arrivano carichi di stupore, le serate nella tavernetta animate da musiche e brindisi, il tuffo rigenerante in piscina dopo una lunga giornata sulle piste, e i primi passi incerti sui pattini nella pista di ghiaccio”. Frasi che toccano il cuore 'postate' sui social da Filippo Schivo, responsabile del centro meteorologico Sa Rosa di Laigueglia che, come tanti, si è innamorato di Monesi, uno dei luoghi di montagna più apprezzati da chi abita in Riviera.
“Rivedo le code al self-service, dove le conversazioni si intrecciavano come fili di un arazzo invernale. E penso a quell'ultimo baluardo di speranza, la Vecchia Partenza. Ancora oggi, sedendomi lì e guardando oltre quelle vetrate, mi piace immaginare che tutto sia rimasto come allora, che ci siano ancora tutti gli amici di un tempo, pronti a condividere un sorriso, una storia, un momento”, dice Schivo. “Ma ora… ora ci resta solo il Bar Vittoria, ultimo rifugio di un passato che si ostina a resistere. Annalisa, tieni duro: Monesi non ha mai vissuto un Natale così solitario, così privo di vita. Perfino la neve, custode silenziosa di queste montagne, ha scelto di non farsi vedere quest'anno. Eppure, nei ricordi e nei sogni, Monesi vive ancora. È lì, in quel mondo parallelo dove nulla è perduto, dove tutto risplende come un tempo”, conclude il post il responsabile del centro meteo Sa Rosa.