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Attualità | 29 dicembre 2024, 18:40

Anche Imperia di fronte alle sfide globali: lavoro, clima e la necessità di un cambiamento

Dal capoluogo uno sguardo sul mondo: riflessioni sul presente e un appello all'umanità

Anche Imperia di fronte alle sfide globali: lavoro, clima e la necessità di un cambiamento

Come sarà il nuovo anno? Una domanda a cui è difficile se non impossibile rispondere e che, ovviamente, trova ottimisti e pessimisti su sponde opposte. La domanda successiva, considerato che nessuno sa leggere il futuro, potrebbe essere quale dei due schieramenti è in maggioranza. 

Ovvero risolvere la previsione del futuro con la statistica o meglio, vista la moda imperante, con il classico sondaggio. Allora, anche in questo caso, nascerebbe una “fantastica” lotta nell’interpretazione dei risultati. E non mancherebbe chi, gridando alla scarsissima affidabilità di quello strumento, riporterebbe la visione del domani quale frutto dell’attuale momento storico. 

Due guerre, tante formazioni politiche che acclamano al sovranismo dimenticando la sovranità per cui quegli stessi popoli hanno combattuto, gruppi di privilegiati con la presunzione di comandare il mondo, una sterminata massa di poveri senza speranze, un fenomeno migratorio che coinvolge i continenti a livelli epocali: il pianeta Terra sembra stia vivendo uno dei suoi periodi più complessi e pericolosi. 

Sì, anche pericolosi visto che mai come in questo periodo aleggia il rischio di una terza guerra mondiale che utilizzerebbe armamenti nucleari con la quasi scontata eliminazione di tutto il genere umano. 

Certo che, vista dal capoluogo ponentino, la situazione mondiale appare tanto lontana da poterla considerare aliena e ininfluente. Ma, che se rendano conto o meno, gli imperiesi hanno da fronteggiare le conseguenze di quella planetaria situazione politica, economica e ambientale. Le opportunità di lavoro sono carenti, prova ne sia l’esodo per non dire l’esilio di tanti giovani verso il nord Italia o altri paesi stranieri, il clima, per quanto sempre uno dei migliori dell’area mediterranea, sta cambiando con evidenti anomalie: tutte conseguenze di un mondo violentato dall’inquinamento, dalla plastica, dalla mancanza di rispetto della natura.  

Meglio rasserenarsi o illudersi con la fiducia nell’uomo, il modello umano composto di buon senso, intelligenza, spirito democratico e, soprattutto, umanità. Dobbiamo sperare che, al di là di ottimismo fuori luogo e infantile idealismo, quell’uomo esista ancora, che sia la maggioranza della gente che popola questo pianeta. È l’unica speranza che, noi “poveri” abitanti di questo mondo, possiamo permetterci. Buon anno a tutti i lettori de “La voce di Imperia”. 

Ino Gazo  

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