Riceviamo e pubblichiamo dal vicesindaco Giuseppe Fossati
Non so, non spetta a me dire, se si tratti del gesto assurdo di un folle o di un’idiota, ovvero se sia una minaccia reale, che evoca tempi bui della nostra Repubblica. Certamente è un atto grave, figlio di un clima di odio personale, di personalizzazione del confronto politico, trasformato indebitamente in scontro, non tra idee e visioni diverse, ma tra persone. L’avversario politico come nemico, da additare a causa e responsabile delle peggio cose, come espressione del male assoluto, come bersaglio sul quale riversare il proprio odio e le proprie frustrazioni. No, non credo sia accettabile. Non credo sia tollerabile. Non credo sia superabile con un’alzata di spalle, un sorriso o una battuta. Credo sia necessario fermarsi. Credo sia necessario che ciascuno si faccia un esame di coscienza e realizzi che si è oltrepassata la linea rossa, che il confronto politico in un Paese democratico parte dal rispetto dei ruoli e delle persone, nonché dalla convinzione che chi governa lo fa nella piena legittimazione popolare ed ha il diritto/dovere di farlo, senza essere giornalmente additato come un nemico del Popolo da abbattere con ogni mezzo. Piena solidarietà e vicinanza a Claudio Scajola, uomo, marito e padre, prima che Sindaco.
Giuseppe Fossati