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Meteo | 27 dicembre 2024, 17:55

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo del fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Anticiclone a tutta come previsto. Il vortice polare si compatta, inverno sempre latitante soprattutto sull'imperiese. Sulla vicenda Gran Sasso dico la mia in modo diretto

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo del fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Fine settimana? Previsione? Senza fare discorsi tecnici e/o analisi particolari, una mappa del modello americano GFS (qui sotto) alla portata di chiunque. Il bianco totale su tutta l'Europa non è un candeggio particolarmente riuscito è la totale mancanza di precipitazioni e la stabilità assoluta.

(Europa intera senza nessun disturbo come appare nelle mappe del modello americano GFS nella mattinata di lunedì 30 dicembre)

Il tutto in un contesto termico, come avevamo anticipato nell'ultimo bollettino della vigilia di Natale, in chiara ripresa. È sufficiente guardare il termometro intorno alla mezzanotte scorsa che segnava oltre 14° sulla collina onegliese. Il recente passaggio nevoso, soprattutto su Centro e Sud, vedasi Abruzzo dove avevamo previsto fiocchi e bufere di neve si è esaurito ed è anche stato cancellato in toto il possibile bis che secondo la modellistica si sarebbe dovuto riproporre nel fine settimana. 
 

CORNO GRAN GRAN SASSO 

 Apro una finestra su quanto accaduto sul Gran Sasso, ben conscio che gli alpinisti "estremisti", categoria a cui non appartengo ovvero quelli della vetta a qualsiasi costo, insorgeranno, ma nella vita una posizione bisogna sempre assumerla altrimenti Dante ti colloca nel girone degli ignavi. Cito una data: 4 novembre 2011. Data storica, purtroppo, con la tragica alluvione a Genova, il Fereggiano e 12 morti. Da giorni si prospettavano eventi catastrofici con nevicate estreme sulle Alpi e alluvioni altrove. In quei giorni Olivier Sourzac, guida savoiarda e Charlotte De Metz, cliente, pensarono bene di salire Le Grandes Jorasses (4208 m). Affrontarono la salita in stile alpino, leggeri, senza attrezzatura da bivacco in quota. "Saremo più veloci della perturbazione", così aveva dichiarato Sourzac  alla vigilia...! Purtroppo sulla Walker de Le Jorasses a essere più veloce fu il maltempo e vennero ritrovati assiderati sulla normale italiana in direzione del rifugio Boccalatte Piolti, individuati (a tempesta finita) solo da una giacca a vento leggera di color rosso che indossava Sourzac. Sono passati tredici anni ma non si è imparato nulla. Si continua a pensare di essere sempre superiori. Quanto accaduto sul Gran Sasso non è poi diverso (le possibilità di ritrovare i due alpinisti vivi erano ZERO già dall'ultima richiesta di Sos). Anche in questo caso si sapeva perfettamente che sull'Appennino Peninsulare ci sarebbero state bufere e nevicate importanti (non ha senso dire che il peggioramento è avvenuto in anticipo ...si.pensa di essere Bolt?), ma il proverbio Maori che per anni nelle mie serate in giro per l'Italia ho sempre ricordato: "se devi chinare il capo, fallo davanti a una potente Montagna", anche questa volta è rimasto in un cassetto. Parlo in modo diretto, come ho sempre fatto nella mia vita, sperando che magari alla fine qualcuno rifletta. Da alpinista so perfettamente che sai quando parti ma non sai se arrivi, fa parte delle regole del gioco, ma la testa, che conta sempre più di qualsiasi tecnica, deve sempre prevalere e saper rinunciare o posticipare un'ascensione vale la vita senza leggere i soliti stucchevoli messaggi social (...erano alpinisti esperti e preparati)

EVOLUZIONE METEO 

Come ben sapete ho sempre sostenuto come sino a Capodanno soprattutto sul ponente mperiese ma anche su buona parte del Nord, nulla sarebbe cambiato. Ancora nella giornata di ieri c'era la consueta eccitazione degli analisti nel guardare le mappe proposte dal modello americano GFS a partire dal 2 gennaio per arrivare alla Befana. Puntuali i titoloni: il gelo nella calza del 6 gennaio e vai con il solito "fiato alle trombe Turchetti'. Stamattina però gli analisti si sono svegliati pensando di aver sognato. Sulle mappe un ridimensionamento netto. Insomma anche qui bisogna imparare a riflettere..! Quindi in sintesi: tutto completamente invariato. Imperiese in particolare con fine settimana totalmente soleggiato e temperature massime miti in avvicinamento ai 18° specie lungo le coste. Anche la ventilazione, che avevamo previsto ieri in rinforzo, andrà spegnendosi. Nessuna sfera di cristallo, ma la nostra provincia potrebbe non vedere praticamente nulla, a parte un aumento della nuvolosità (nubi basse) e qualche disturbo, sino addirittura a fine prima decade di gennaio. Ovviamente ci riaggiorneremo (sul 3 gennaio c'è ancora confusione modellistica) . In definitiva il quadro resta inalterato. Episodi più freddi e nevosi, come quello che ha coinvolto il Centro e il Sud della Penisola, fini a loro stessi con il ripristino anticiclonico che torna puntuale come una cambiale. Le correnti da Ovest accelerano, per il compattamento del vortice polare, e le depressioni atlantiche non riescono a sfondare.  Il cambiamento climatico è una realtà, ma nei fatti, paradossalmente, tutto resta invariato: estati insopportabili e inverni latitanti. Buon fine settimana ai nostri Lettori
 

Stefano Sciandra

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