Muore a Imperia Giacomo Agnesi. Politico, ingegnere ma soprattutto industriale, era nato a Genova nell'aprile del 1859. Dopo essersi laureato a Padova nel 1886, a lui vennero affidati i lavori di ricostruzione di Oneglia, gravemente disastrata dal terremoto del 1887. Fu eletto alla Camera nel 1904 per il gruppo costituzionale, ma lo abbandonò per fondare insieme ad alcuni sodali politici il primo gruppo del Partito Popolare Italiano nel 1919. Restò poi deputato sino al 1921. Si ritirò dalla politica nel 1924.
Ma Giacomo Agnesi, e non potrebbe essere diversamente, deve la sua fama, nazionale e internazionale, come fondatore del Pastificio Agnesi. Proprio in seguito al sisma del 1887, il mulino di Pontedassio, condotto dal nonno Paolo Battista (1790-1863), venne pesantemente danneggiato e l'ingegnere decise così di farne costruire uno decisamente più grande, con annessa la fabbrica per produrre la pasta nella zona antistante il porto di Oneglia (1890), lì dove poi resterà in funzione sino alla dolorosa, definitiva chiusura di metà dicembre del 2016.
Giacomo Agnesi sostenne la costruzione della linea ferroviaria tra Oneglia e il Piemonte (1902) e il tracciato passante per Garessio. Nel 1917, con l'avvento della trazione elettrica, si accordò con le autorità competenti affinché parte dell'energia prodotta dal fiume Tanaro fosse messa a disposizione gratuita della linea.
Si interessò anche ad altre tematiche, sempre legate all'economia, quali l'abolizione del prezzo politico del pane, la floricoltura, l'olivicoltura e lo sviluppo portuale di Oneglia.