Muore a Genova l'artista poliedrica (poetessa, pittrice e scultrice) Rita Saglietto. Era nata a Poggi, frazione del del capoluogo rivierasco, il 12 agosto del 1921.
Nella sua città aveva compiuto gli studi classici per poi trasferirsi a Genova dove si era iscritta all’Accademia Ligustica delle Belle Arti, seguendo in particolare le lezioni di pittura tenute da Pietro Dodero. È stata anche allieva del celebre Felice Casorati a Torino. Dopo aver frequentato diversi artisti di fama nazionale come Scanavino, Borella, Navone, Basso, Caminati, Fieschi, fa il suo esordio proprio a Genova, in una mostra del 1947. Sei anni dopo un'altra importante rassegna la vede protagonista a La Spezia. Ma sarà un suo peraltro breve viaggio a Parigi che, nel 1952, segnerà la svolta epocale della sua vena artistica. Rita Saglietto muore il giorno di Natale dopo una lunga e sofferta malattia.
Come pittrice, le sue opere d'esordio risentono di uno dei suoi maestri preferiti, Felice Casorati. In seguito conquisterà una propria autonomia stilistica a si dedicherà con costanza al genere dei ritratti dai quali emergerà l'influenza del post-cubismo. I suoi quadri sono ospitati presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova, il Museo Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze, la Pinacoteca Civica di Imperia, il Museo d’Arte Moderna di Spoleto. All’estero prese parte alle mostre collettive di New York e Praga e ottenne, per la sua arte, numerosi premi e riconoscimenti: Membro del Consiglio del Sindacato Regionale delle Arti, Borsa di Studio della Repubblica Francese, Premio Michetti e Premio Marzotto.
A livello letterario, infine, si ricordano due importanti raccolte postume: Poesie del 1970, Cappelli editore, e Silenzi d’acque del 1972, Ceschina editore. La sua poesia è influenzata dalle figure di Angelo Barile e Camillo Sbarbaro.