Meteo - 24 dicembre 2024, 10:44

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo di Natale e Santo Stefano a cura di Stefano Sciandra

Un po' di amarcord statistico vista la mancanza di altro

Da Natale a Capodanno il solito lunghissimo film del nulla assoluto. Prosegue l'interminabile fase asciutta (come precipitazioni) sulla Liguria di Ponente e sul Nord Italia che vivrà il consueto Natale soleggiato e mite a parte un minimo di fresco mattutino. 

Vigilia del 25 con i già previsti fenomeni nevosi a bassa quota su medio Adriatico, sul Centro e Sud della Penisola. Marche, Abruzzo, Basilicata Puglia, Calabria, tanto per citare un po' di regioni che vedranno fiocchi bianchi e maltempo. In queste aree dopo un break di circa 48 ore ci sarà un ulteriore passaggio perturbato. Ovviamente per la nostra provincia non cambierà assolutamente nulla, a parte una recrudescenza di vento, come già avvenuto nelle ultime 48 ore, possibile nella giornata di Santo Stefano. Per le temperature in decisa risalita le massime nei prossimi giorni soprattutto in fascia costiera, mentre le minime si manterranno più o meno sui valori attuali.

Ore dodici nella giornata di Santo Stefano secondo modello americano GFS, cercasi inverno. In questa fase anche l'Adriatico, il Centro e il Sud come tutta l'Europa non avranno fenomeni

Mentre i recenti studi, anche a livello regionale, suggeriscono l'adozione di importanti misure alla luce delle proiezioni delle ondate di calore che si verificherebbero nei tre decenni tra il 2036 e il 2065 con conseguente estrema siccità per la Liguria, cerchiamo di rinfrescarci con un po' di statistica inerente ai Natali nevosi anche a Imperia e provincia. Chi ha buona memoria ricorderà, visto che in fondo non andiamo troppo indietro, ma visto il trend instauratosi magari si ha la sensazione che sia trascorso un secolo. Non è necessario andare allo storico gennaio 1985: (ricordo benissimo le notti nel gelo e nella neve alla Caserma Camandone di Diano Castello) con undici giorni estremi (dal 5 al 16 gennaio) per le caratteristiche della nostra provincia. Il 28 dicembre 2005 (neve con minima a 2.4°e massima a 5° dati ufficiali dell'osservatorio di Capo Mele), ancor più recentemente il 18 e 19 dicembre 2009 con due giornate con neve minime, a 0° e massime a 6°. Insomma sino al 2010 esisteva ancora una certa dinamicità. Certo i primi segnali di un importante cambiamento c'erano già stati come nella famosa estate 2003, quella dello storico crollo della Cheminée sulla Cresta del Leone, la via normale italiana al Cervino, un diedro poco sotto la Capanna Carrel che cambiò per sempre la morfologia della via stessa. 

La situazione a San Silvestro sempre secondo il modello americano GFS. Vedete qualcosa sull'intera Europa? Eppure la narrazione televisiva racconta novelle...quelle di Natale

Per adesso è tutto, nonostante la solita enfatizzazione dei tg nazionali su stalattiti di ghiaccio a Cervinia, dove dopo il passaggio nevoso di queste ore le massime torneranno in positivo per diversi giorni con quasi 10° a 1500 m, ma l'importante è il carpe diem dell'inviato di turno sulla eccezione e non sulla regola. Buona Pasqua a chi vive nel Ponente.

Stefano Sciandra