"Nel dibattito sulla pratica del rinnovo della concessione demaniale temporanea annuale alla Go Imperia, causata dall’allungamento dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni ambientali ministeriali sul nuovo mega progetto del porto turistico, l’assessore Gatti mi ha accusato di non aver preso atto, nel mio intervento sul tema, della risposta che, con ben 15 giorni di anticipo rispetto al termine ultimo previsto dalla legge, l’amministrazione mi aveva fornito a mezzo mail-Pec in merito alla contabilizzazione dell’Imu (parliamo di quasi un milione e mezzo di euro) che la Go Imperia ha in arretrato col Comune". La riflessione del capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Lucio Sardi dopo l'ultima seduta di consiglio comunale.
"Non avendo io ancora letto la Pec citata dall’assessore Gatti, le ho fatto presente che non poteva pretendere io fossi in continua attesa della risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, che quindi non l’avevo notata tra quelle in arrivo proprio il giorno del consiglio e non potevo pertanto neanche fare valutazioni sul merito della risposta non avendola letta. Nella giornata successiva al consiglio è stata mia premura andare a verificare la ricezione della Pec incriminata scoprendo con sorpresa, che la stessa mi era stata inviata alle 17.29 del 19/12, ovvero ben un minuto prima dell’orario previsto per l’avvio della discussione del consiglio comunale.
A completare l’insensatezza dei tempi prescelti e conseguentemente della contestazione a me mossa dall’assessore Gatti, è stato l’esame dei documenti inviatimi con la Pec. Questa riportava in allegato la lettera di trasmissione del segretario generale del Comune con data del 20/12, elemento che evidenzia come l’invio della Pec fosse stato programmato per il giorno successivo al consiglio, ma che magari per qualche ragione (magari politica?) ci si sia maldestramente affrettati a inviarmela per coprirsi da ogni polemica sulla vicenda degli arretrati Imu.
Questa lettura potrebbe sembrare maligna se non fosse che l’assessore Gatti, che evidentemente sull’invio di questa Pec possedeva informazioni particolarmente dettagliate, ha cercato di sfoderare il fatto come un asso dalla manica (in verità un due di picche) per dimostrare che ho poca cura delle pratiche di cui discuto. Per la cronaca, la documentazione fornitami in visione ha evidenziato che il costo e i debiti per l’Imu non pagata per il 2022 e 2023 dalla Go Imperia al Comune, sono stati inseriti nel bilancio sia come costo che come debito nei relativi bilanci, ma che nella Nota Integrativa del bilancio 2022, a differenza che nel 2023, non si è ritenuto di dare evidenza a tale esposizione debitoria, elemento che aveva motivato la mia richiesta di chiarimenti.
Considerato che il mancato pagamento dell’Imu si è verificato anche nell’anno 2024 e che per rientrare di un debito accumulato di quasi un milione e mezzo di euro la Go Imperia ha concordato un pagamento rateale mensile di 72 rate (sei anni), risulta quindi evidente come la società, interamente partecipata dal Comune, abbia sotto la gestione della giunta Scajola accumulato sia deficit di bilancio (quasi un milione nel 2021 per chiudere praticamente a pari il 2022 e 2023), sia una evidente crisi di liquidità. Elementi che non fanno ben sperare per la impegnativa fase che dovrà affrontare per gestire il faraonico quanto finanziariamente ottimistico piano di completamento del porto turistico.
Mi sento pertanto di dare un consiglio all’amministrazione cittadina: invece di cercare di coprire le oggettive ed evidenti difficoltà e criticità e tentare con maldestre operazioni di screditare i rilievi che muoviamo come opposizioni, provi a confrontarsi con la realtà in modo da evitare annunci che finiscono per cadere nel vuoto, come quello della più volte annunciata trionfale operazione di completamento del porto. Lo faccia come atto di responsabilità e nell’interesse di una città che non può permettersi di rivivere un nuovo fallimento a causa di un progetto di completamento del porto tanto velleitario e incentrato sulla realizzazione di impattanti edifici sul fronte mare, quanto poco adatto a creare nuove opportunità di lavoro".