Le origini della famiglia Doria sembrano piuttosto controverse, se pur le si faccia risalire, secondo una tradizione, peraltro non del tutto provata, al Visconte Arduino di Narbona che, passando da Genova per unirsi ai Crociati diretti in Terrasanta, si congiunse in matrimonio con un'appartenente alla famiglia Della Volta di nome Oria: da cui i D'Oria furono i di lei figli e nipoti: tra essi quel Babilano Doria, al cui nome, come signore di Oneglia, è legata la città ligure dal XIII.
Nessuna delle grandi famiglie genovesi aveva origini feudali e per tale motivo ognuna di esse cercò di attribuirsene una di spicco. Dal Visconte Arduino di Narbona, dunque, si sarebbe chiamato discendente Babilano Doria, come già ricordato in altra precedente occasione: Babilano fu nominato da Genova Vicario del Ponente ligure e prese possesso di Oneglia e dei centri vicini, divenendone consignore: in particolare Babilano Doria, e così i suoi successori dopo di lui, fu nominato appunto signore (o meglio consignore) di Oneglia, di Cascine di Oneglia, di Castelvecchio, di Malpertugio, di Barcheto, di Borgo Sant'Agata, di Costa Rossa, di Borgo d'Oneglia, di Ville dei Mortazzi, di Bestagno, di Costa d'Oneglia, di Pontedassio, di Ville dei Gatti, di Olivastri, di Ursarola, di Montarosio, di Torria, di Chiusanico, di Chiusavecchia, di Gazzelli, di Cesio e di Testico, mentre dal 1337, Aitone Doria sarà pure signore di Prelà.
La corte dei Doria di Oneglia viveva, a suo modo, nonostante il periodo medievale e la posizione tutto sommato periferica, in un'atmosfera già segnata da suggestioni rinascimentali, anche in analogia agli altri rami dei Doria che,nel resto della Liguria, in molte altre zone della Penisola e delle Isole, in particolare in Sardegna, promuovevano l'orgoglio della Superba in piena ascesa politica e commerciale.
E ciò pure in concorrenza con le altre famiglie genovesi che si contendevano con essa la gestione del potere nella capitale ligure. Il prestigio di Ottone Doria e il glorioso e sfortunato epilogo della sua sorte furono celebrati in un tutto il Vecchio Continente.
Non fu un caso che il rampollo onegliese di Ceva Doria, il grande ammiraglio Andrea, diventasse uno dei protagonisti assoluti della politica europea del XVI secolo.