Adesione alle rete RE.A.DY e il regolamento per la disciplina dei referendum comunali tra le mozioni che verranno discusse durante le due sedute di consiglio comunale previste per martedì 17 e giovedì 19 dicembre.
Tra i punti all'ordine del giorno nella seduta di domani sera, martedì 17 dicembre, la proposta per l’adesione alla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti-Discriminazioni per Orientamento Sessuale e Identità di Genere) che riunisce 290 enti locali. La pratica è presentata dalla capogruppo del Partito Democratico Deborah Bellotti: "La proposta nasce dalla convinzione che il nostro Comune debba essere protagonista nella promozione di una comunità inclusiva, dove i diritti di ogni persona siano rispettati e valorizzati. L'adesione rappresenta un'opportunità per avviare un percorso di sensibilizzazione sul territorio, in collaborazione con le realtà locali e le associazioni, per superare i pregiudizi e costruire una società più equa.
Questa iniziativa si aggiunge al percorso che, come Partito Democratico, stiamo portando avanti da tempo a favore dei diritti civili. A luglio, infatti, abbiamo proposto l’adesione del Comune di Imperia al Patto ANCI per la Parità e contro la Violenza di Genere, un impegno concreto nella lotta contro ogni forma di violenza sulle donne. Questi passi non comportano oneri economici per il Comune, ma inviano un messaggio forte: la città di Imperia vuole essere una comunità accogliente, rispettosa e libera da discriminazioni. Confido che il Consiglio Comunale sappia riconoscere il valore di questa proposta, approvandola e dando il via a un percorso che possa fare la differenza per molte persone".
La mozione per modificare il regolamento che disciplina lo svolgimento dei referendum abrogativi, sarà discussa in consiglio giovedì per la terza volta. I cambiamenti al regolamento sono necessari per indire un referendum sul 'piano parcheggi': "Sembra che questa Amministrazione 'conceda' solo due strade possibili a questa pratica: la sua mancata approvazione (che non permetterebbe lo svolgimento del referendum sul piano della sosta), oppure l’approvazione a condizione che venga inserita una norma che lo vieta esplicitamente -commentano i referenti del Comitato promotore del referendum contro il piano della sosta-. Ci auguriamo che, a questo terzo tentativo, si recuperi un po' di decenza nei confronti di uno degli strumenti di democrazia diretta più importanti del nostro Paese, evitando così di contrapporsi, con un atto di forza, a quella sovranità popolare prevista dalla nostra Costituzione".