Meteo - 16 dicembre 2024, 18:06

Un occhio al cielo. Il punto meteo di inizio settimana a cura di Stefano Sciandra

Buon Ferragosto...! Domani zero termico a 3800 m (solita inversione termica in basso con nebbie e inquinamento). In Liguria disturbi (lievi nell'Imperiese) tra giovedì e venerdì

Una buona serata ai nostri Lettori e visto l'avvicinarsi delle Festività...buon Ferragosto! Non pensiate sia impazzito, è vero siamo quasi a Natale, ma domani avremo lo zero termico a 3800 metri...! In questo fine settimana, con un sorriso molto amaro, mi sono dilettato a leggere le varie analisi: "si apre la porta del freddo", "un Natale dinamico dal punto di vista climatico, l'indebolimento del vortice polare, la Niña che raffredda il Pacifico", "il Generale Inverno che sfodera la sciabola" e poi si volta e si accorge che dietro non ha nemmeno un soldato. 

Come sempre ho evitato ogni tipo di intervento sull'argomento aspettando che le solite tessere del puzzle andassero a domino. Tutto sommato posso già farvi una previsione da qui fino a San Silvestro. 

Solito mostro anticiclonico natalizio, qualche disturbo qua e là di poco conto, con tanti saluti ai grandi scambi meridiani e a tutto Il carrozzone degli arrampicatori sugli specchi. 

Andiamo per gradi... Partendo proprio da quelli che troveremo domani intorno a quota 3800 m dove si fisserà lo zero termico. Attenzione a non cadere in inganno come al solito. I "sciuri" lombardi e delle pianure sperimenteranno la canonica inversione termica, le consuete nebbie, il costante inquinamento. Ricordiamo che lo zero termico è quello che viene misurato nell'aria, quella al di fuori appunto da contesti di inversione. Per cui se volete andare a prendere il sole, salite in montagna dove troverete domani una giornata simil estiva con il via dell'operazione "disgelo". 

Quel po' di neve strombazzata a destra e a manca, e con tanta fatica accumulata sulle Alpi a seguito di qualche episodio dei giorni scorsi, andrà inevitabilmente incontro alla fusione. Certo anche sulla catena montuosa ci sarà qualche interferenza, addirittura con pioggia a quote dove normalmente dovrebbe nevicare, ma non in grado di assicurare quella neve necessaria a chi ama gli sport invernali che si continuano a praticare grazie alle tecniche dei cannoni e quant'altro. 

Anomalie termiche che vanno da 8 a 12 gradi sopra media incombono in quota. Il vortice polare si compatta (altro che indebolimento) le correnti umide e miti provenienti da ovest avranno lo stesso effetto del pac man, lo ricordate? Si tratta di un famoso videogioco giapponese degli anni 80 con una creatura sferica che mangiava tutti i pallini che incontrava durante il suo percorso. Esattamente quanto accadrà su quel poco d'inverno che abbiamo vissuto e che come consuetudine finisce sotto l'egida del Gobbo. Ora sappiamo che la durata di questa situazione varia da un mese, sino a tutto l'inverno, a periodi più brevi se si è particolarmente fortunati. 

Sostanzialmente sino a Capodanno non cambierà praticamente nulla. Resta quindi da sperare che qualcosa arrivi nella calza della Befana. Tornando al presente, sperimenteremo comunque anche sulla nostra regione e sulla nostra provincia qualche modesto cambiamento. I cieli non si manterranno puliti e tersi, ci sarà un aumento della copertura nuvolosa (nel classico contesto uggioso), qualche precipitazione sparsa soprattutto sul centro e levante (possibili piogge di una certa intensità sempre tra giovedì e venerdì) ligure, mentre per l'Imperiese potremmo registrare degli sgocciolii soprattutto tra giovedì e venerdì, prima del ripristino del solito piattume. 

Ventilazione, inizialmente da sud-ovest, di libeccio in possibile intensificazione giovedì e venerdì. Episodi maggiori di maltempo coinvolgeranno la parte bassa dello Stivale, favorito da una maggior apertura della porta balcanica. Per ora è tutto, appuntamento a venerdì salvo i soliti... improbabili "colpi di scena" rimasti ancorati all'epoca del "Rischiatutto"

(Un po' di disturbi secondo il modello americano GFS tra giovedì e venerdì con un po' di neve sulle Alpi e in Appennino, ma l'inverno resta il grande assenteista e non timbra il cartellino)

Stefano Sciandra