Una pagina di storia si chiude con la speranza che se ne apra un’altra. A Pieve di Teco la pizzeria 'Dal maniscalco', infatti, chiude, Gabriele Scarella ha deciso di fermare la sua appassionata, ma faticosa attività vissuta insieme a quella di impresa edile.
Per il centro della Valle Arroscia si traduce nella perdita di un punto di riferimento non soltanto gastronomico, ma anche e soprattutto storico, così come è storico pure il nome della pizzeria. Fino alla metà degli anni ’70, infatti, quei locali in pietra cemento e calce erano la sede di una stalla e di un maniscalco, Agostino Ferrari più conosciuto come “Augustin duGrò”.
Era stato il padre di Gabriele, Enrico anche lui artigiano edile, che, dalla natia Pornassio, si era trasferito nella 'capitale' della valle con la famiglia. E padre e figlio, pur senza titoli accademici di architettura o arredamento, avevano ristrutturato quei 300 metri quadrati della ex stalla per trasformarli un ambiente suggestivo e raffinato ammirato da tanti clienti compiaciuti. Clienti, anche turisti di passaggio, piemontesi e lombardi e del nord Europa, che consideravano quella sosta ormai obbligata dalla fama che si era conquistata anche senza pubblicità ma con il passaparola e nel mondo social.
Invece, dal prossimo 22 dicembre, quella storia si chiude ma Gabriele Scarella con la moglie Patrizia, sua sorella cuoca Cristina e il cognato Fabio, pizzaiolo per passione e missione, sperano che la 'strada' possa continuare. Infatti Gabriele ha messo in vendita non soltanto l’attività e la coerente licenza ma anche i muri. Un invito, insomma, per il potenziale ed eventuale successore di una vicenda che non è soltanto commerciale e gastronomica. In quel locale, sotto le volte e tra i muri in pietra, sono passate la storia e le tradizioni della Valle Arroscia e gli uomini che hanno creato Pieve di Teco.