"Non si può pensare, di fronte allo scempio che c’è stato con l’abolizione di fatto delle Province, di poterle in automatico rimettere in piedi. È un processo graduale", ha sottolineato il presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola durante l’Assemblea congressuale dell’Upi (Unione Province d’Italia) in programma ieri ed oggi a Roma al Palazzo del Campidoglio.
L’appuntamento, apertosi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro Roberto Calderoli (Affari Regionali e Autonomie), è proseguito oggi con alcuni interventi dei presidenti delle Province.
Chiamato a indicare la strada per dare una prospettiva al ruolo delle Province, Claudio Scajola ha detto: "Non si può pensare, di fronte allo scempio che c’è stato con l’abolizione di fatto delle Province, di poterle in automatico rimettere in piedi. È un processo graduale. Diamoci come termine il 2026 per ripristinarle nella loro efficienza. Casomai con meno competenze di quelle che avevano prima. Ragioniamoci, studiamo quello che è possibile alla luce dell’esperienza.
Ritengo che siamo in un periodo fortunato perché, perlomeno per due anni, non ci sono elezioni importanti in vista e quindi la politica può più facilmente fare il suo compito, ovvero la sintesi delle posizioni. Credo che si possa occupare il 2025 per ricostruire la parte giuridica e delle competenze della Provincia, e poi, nel corso della Finanziaria che si andrà ad approvare a fine del 2025, per trovare le risorse necessarie per rendere le Province operative ed efficienti. Si può fare, portando avanti contestualmente la riforma del Testo unico degli enti locali, trovando nel percorso i punti di unità".