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Attualità | 10 dicembre 2024, 13:57

Giubileo 2025, il vescovo Guglielmo invoca la protezione di san Leonardo da Porto Maurizio

Le celebrazioni giubilari nella Diocesi di Imperia e Albenga

Giubileo 2025, il vescovo Guglielmo invoca la protezione di san Leonardo da Porto Maurizio

L'apertura della Porta Santa a San Pietro il 24 dicembre, darà il via al Giubileo annunciato da Papa Francesco il 9 maggio scorso con la bolla di indizione, Spes non confundit (la Speranza non delude).

Carissimi fratelli e sorelle, esultiamo gioiosi, fin da ora, per l’abbondante grazia che il Signore ci donerà nell’Anno giubilare 2025 – con una lettera il vescovo Guglielmo Borghetti si rivolge ai fedeli della Diocesi di Imperia e Albenga-, chiedendo che ci accompagnino nel pellegrinaggio i nostri celesti patroni, Maria Santissima, che veneriamo sotto il titolo di ‘Madonna di Pontelungo’ e il potente San Michele Arcangelo, nonché il nostro conterraneo San Leonardo da Porto Maurizio, luminoso esempio di discepolo e missionario del Vangelo”.

L’anno giubilare verrà inaugurato ad Albenga in piazza del Popolo domenica 29 dicembre alle 16, con un breve pellegrinaggio verso la Cattedrale di San Michele Arcangelo. "I pellegrinaggi sono un elemento costitutivo del Giubileo -sottolinea il vescovo-. Sono un'espressione della vita di fede, anzi della vita stessa, poiché siamo pellegrini, mossi dal desiderio, che nelle alterne vicende dell’esistenza si mettono in cammino, fino alla meta dell’incontro con Dio e della piena comunione con Lui nell’eternità". Il 14, 15, 16 marzo il vescovo Guglielmo guiderà i fedeli in un primo pellegrinaggio a Roma. Per chi è impossibilitato a recarsi nella capitale il vescovo ha stabilito come chiese giubilari a Imperia la Concattedrale di San Maurizio, e soltanto nel suo giorno di festa, la Basilica di San Giovanni dai primi vespri del 23 giugno a tutto il 24 giugno.  In diocesi sono in programma altre tre celebrazioni giubilari: quella per i detenuti, il 10 gennaio, nel Carcere di Imperia e quella per i malati, il 15 febbraio, in Concattedrale.

"I fedeli realmente pentiti che non potranno partecipare, per gravi motivi, alle celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle visite devote (le monache di clausura, gli anziani immobilizzati, i detenuti, i malati e coloro che prestano un servizio continuativo a loro), potranno ottenere l’indulgenza, alle medesime condizioni di chi compie un pellegrinaggio, se si uniranno ‘in spirito’ ai fedeli presenti a un evento giubilare recitando nella propria casa oppure là dove l’impedimento li trattiene il Credo, un Padre Nostro e un'Ave Maria o altre preghiere adeguate alle finalità dell’Anno Santo", conclude il vescovo Borghetti

Sara Balestra

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