"I beni pubblici, come l’ex raffineria Sairo, sono acquistati con i soldi dei cittadini. È doveroso garantire trasparenza e risposte chiare su costi e responsabilità. Ogni decisione deve essere presa nell’interesse pubblico, con criteri di responsabilità e giustizia", intervengono così i consiglieri del Partito Democratico di Imperia.
"L’ex raffineria Sairo, chiusa nel 1999 dopo oltre 80 anni dalla nascita, ha avuto recentemente una storia difficile e travagliata. Nel 2005 viene presentato uno Strumento Urbanistico Attuativo comprendente due interventi, uno privato e uno pubblico. L’accordo prevedeva la cessione al Comune da parte di 'Imperia Sviluppo' di una porzione dell’ex Sairo. Una perizia del Comune aveva allora stabilito il valore – oltre 1 milione di euro - della parte ceduta dai privati al Comune.
La convenzione tra le parti, alla base dello SUA, includeva una clausola dove si prevedeva l'esecuzione di tutte le opere di bonifica, indipendentemente dagli importi stimati, a carico della proprietà. Il progetto prevedeva per la parte privata una residenza turistico-alberghiera e per quella pubblica un incubatore d’impresa: l’operazione tuttavia sfuma.
Imperia Sviluppo presenta un secondo progetto con la realizzazione di un 'ostello' e di un'unità residenziale e commerciale con aree verdi e parcheggi. Anche in questo progetto l'onere della bonifica era a carico di Imperia Sviluppo.
Nel 2021 viene approvato il progetto di riqualificazione elaborato da Comune di Imperia e società Avalon, predisposto per accedere al bando 'Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare'. L’intervento viene finanziato e nel 2022 si approva la ristrutturazione dell’ex raffineria, con il relativo esproprio che riguarda lo stabile di proprietà di Imperia Sviluppo. La perizia dei costi di esproprio è affidata dal Comune all’ingegner Enrico Montanari, anche lui Piacenza come la società Avalon, che determina il valore del compendio di proprietà di Imperia Sviluppo in 1.580.000,00 euro: l’intera area passa in proprietà pubblica.
Il 22 novembre di quest’anno si conclude la Conferenza di Servizi per la bonifica aree dell'ex Sairo, richiesta dopo il rilevamento di contaminazioni nei terreni dove vengono identificati contaminanti come zinco, idrocarburi e amianto. Al di là delle preoccupazioni su rischi ambientali - le precedenti attività utilizzavano sostanze chimiche come la soda caustica - ci domandiamo chi pagherà la bonifica, il cui importo non è ancora noto.
All’atto dell’esproprio questo onere non era noto e non sappiamo se sia stato detratto dal valore di acquisto. Per dirla in termini semplici se voglio comprare un’auto che vale 10 mila euro ma si scopre che non parte o mi viene detratto dal valore di acquisto il costo di riparazione o mi assicuro che, chi la vende, si faccia carico di farla ripartire. Magari prima di acquistarla. Insomma rimangono molte domande aperte: chi pagherà la bonifica? Il costo è stato sottratto dal valore d’esproprio? Se sì, su quale stima, dato che il progetto di bonifica è successivo alla perizia?"